Che l'attività fisica sia un toccasana, e anche un elisir di lunga vita, è un dato di fatto già noto. Ma adesso dai ricercatori danesi e australiani arriva una conferma in più soprattutto per i patiti delle racchette, che siano quelle da tennis o quella della moda degli ultimi anni: il padel. Secondo il Copenaghen City Heart Study e il Sidney Medical School Study, infatti, chi pratica il tennis o il padel ha un'aspettativa di vita di 9,7 anni in più rispetto a chi invece ha una vita sedentaria e le competizioni sportive preferisce seguirle comodamente dal divano. Per arrivare a questa conclusione i ricercatori danesi hanno impiegato 25 anni: dopo aver studiato il comportamento di oltre 20 mila persone, uomini e donne di età compresa tra i venti e i novanta anni, sono riusciti così a descrivere i maggiori fattori di rischio cardiovascolare e di conseguenza hanno individuato i principali elementi di prevenzione da malattie coronariche e ictus.
A dare manforte ai danesi ci hanno pensato poi i medici australiani, secondo i quali giocare a tennis o a padel porta benefici superiori anche rispetto al calcio, al nuoto e alle passeggiate in bicicletta. «Gli studi scientifici internazionali spiega Giorgio Meneschincheri, presidente e fondatore di Tennis and Friends - Salute e Sport, medico specialista in medicina preventiva e docente dell'Università Cattolica di Roma hanno portato alla luce risultati molto importanti, mettendo a confronto la popolazione sportiva con quella sedentaria, paragonando nello specifico le diverse discipline sportive. I dati emersi evidenziano infatti come la pratica dello sport sia un fattore di prevenzione determinante sullo stato di salute, e fra queste il tennis è quella di maggiore longevità».
IL CONFRONTO
I dati non lasciano spazio a dubbi: il tennis porterebbe ad un allungamento di vita di circa 9,7 anni in più rispetto a un sedentario, quasi 5 anni in più rispetto ad altre pratiche sportive; al secondo posto, ma staccato di un bel po', viene il calcio (+6,7), poi il badminton (+6.2). Soltanto più indietro gli sport forse tra i più praticati a livello amatoriale: il ciclismo porta ad un allungamento della vita di 3,7 anni, il nuoto di 3,4 e il jogging (che in moltissimi hanno riscoperto specie nel periodo del lockdown, quando era uno dei pochissimi sport praticabili) di 3,2 anni. Studi alla mano dunque, i patiti di tennis, e per analogia anche di padel, hanno ora un motivo in più per continuare ad allenarsi o per cominciare da zero, avvalendosi dell'aiuto magari di un maestro.
Nulla a che vedere dunque con lo sport praticato a livello agonistico. «In queste indagini rimarca Sodano non erano coinvolti professionisti, ma solo persone che giocano insieme ad altri amici. È emerso quindi che se un giocatore lo pratica tre volte alla settimana, con compagni più o meno della stessa età, non corre rischi di infortunarsi. Non dimentichiamo che, mentre per giocare a tennis serve abilità tecnica molto elevata, il padel è uno sport molto più semplice, c'è un campo molto più piccolo e anche i movimenti sono meno complessi».
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I CONTROLLI
L'importante, però, è che la condizione di salute del giocatore sia tenuta sotto controllo con visite mediche di routine. Con le racchette, assicurano gli esperti, possono giocare tutti a qualsiasi età e anche se non si è in perfetta forma. «Su circa 500mila tesserati spiega Sodano circa l'uno per cento hanno più di 80 anni. A tutti consigliamo di curare l'alimentazione, quindi di evitare di essere in sovrappeso e di bere molta acqua».
I benefici del gioco con le racchette sono davvero molteplici. «La forte socialità e la possibilità di praticare il tennis fino a tarda età sottolinea Meneschincheri hanno infatti ricadute positive sia a livello fisico, sia psicologico, tali da essere un fattore determinante di longevità». Non è mai tardi per cominciare, basta solo approcciarsi al tennis o al padel in maniera graduale, meglio se tre volte alla settimana, alla velocità consentita dalle potenzialità di ciascuno.
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