Tokyo 2020, Kristina Timanovskaya rifiuta il rimpatrio forzato dopo il tentato rapimento: richiesta di asilo politico

Kristina avrebbe dovuto gareggiare nei 200 metri lunedì, ma il Comitato olimpico bielorusso aveva escluso la runner dopo che un medico aveva riportato la sua instabilità "emotivo-psicologica".
Kristina avrebbe dovuto gareggiare nei 200 metri lunedì, ma il Comitato olimpico bielorusso aveva escluso la runner dopo che un medico aveva riportato la sua instabilità "emotivo-psicologica".
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Lunedì 2 Agosto 2021, 11:06 - Ultimo aggiornamento: 11:48

È fuori pericolo la runner bielorussa Kristina Timanovskaya dopo un presunto tentativo di rapimento. Sotto accusa le autorità bielorusse che, secondo gli oppositori al regime di Lukašėnka, avrebbero cercato di costringerla a tornare a casa dalle Olimpiadi di Tokyo, dopo le critiche dell'atleta nei confronti della federazione bielorussa che l’aveva iscritta a sua insaputa nella staffetta 4x400. Ma in aeroporto ha fatto un video appello al Cio, chiedendo la protezione della polizia: «Stanno cercando di portarmi fuori dal Giappone senza il mio consenso. Chiedo al Cio di intervenire».

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A comunicare la notizia è lo stesso Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, il cui portavoce, Mark Adams, ha dichiarato che Timanovskaya è stata costretta a fare le valigie e andare in aerporto, dove ha trascorso la notte in un hotel in totale isolamento. Al momento, l'atleta è nelle mani delle autorità e il Cio ha chiesto al Comitato olimpico bielorusso un rapporto scritto sulla questione. 

Iscriverla alla staffetta dei 4x400 era una mossa per rimpiazzare atlete mai partite per il Giappone a causa della scarsità di test anti Covid, denuncia la Belarus Sports Solidarity Foundation, ong che difende gli atleti dagli abusi delle autorità bielorusse.

«Si scopre che i nostri grandi capi decidono sempre tutto per noi» si era lamentata l’atleta sui social nei giorni scorsi.

E successivamente: «Non avrei reagito così duramente se me lo avessero detto prima, spiegandomi la situazione, chiedendomi se ero in grado di correre i 400 metri. Ma loro hanno deciso tutto alle mie spalle».

Kristina avrebbe dovuto gareggiare nei 200 metri lunedì, ma il Comitato olimpico bielorusso aveva escluso la runner dopo che un medico aveva riportato la sua instabilità "emotivo-psicologica". Ma è la stessa Timanovskaya in una storia Instagram a smentire il tutto sostenendo che fossero menzogne e criticando i funzionari sportivi bielorussi a Tokyo. 

In base alle restrizioni del coronavirus, gli atleti devono lasciare le Olimpiadi di Tokyo entro 48 ore dalla competizione. I funzionari olimpici sono venuti a conoscenza della sua situazione dopo che si è rivolta alla polizia giapponese all'aeroporto. Al momento, Kristina è in un hotel di Tokyo sotto la custodia della polizia e ha chiesto agli agenti giapponesi asilo politico.

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