Rio 2016, Elaine Thompson jet nei 100 metri
Mo Farah conquista uno splendido oro nei 10 mila

Rio 2016, Elaine Thompson jet nei 100 metri Mo Farah conquista uno splendido oro nei 10 mila
di Carlo Santi
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Domenica 14 Agosto 2016, 03:57 - Ultimo aggiornamento: 04:29
dal nostro inviato
RIO DE JANEIRO La Giamaica è la terra dello sprint. L’irresistibile Elaine Thompson è la donna più veloce di tutte: suoi i 100 metri in 10”71 e Tori Bowie, la statunitense che voleva festeggiare l’oro degli States numero 1000 andata invece, pochi minuti dopo, al quartetto femminile del nuoto della 4x100 mista, s’è dovuta arrendere, seconda in 10”83 mentre la campionessa uscente, l’altra giamaicana Shelly-Ann Fraser-Pryce dopo un avvio non perfetto e una gara di rincorsa è finita al terzo posto (10”86). L’olandese Dafne Shippers, unica bianca delle finaliste, è quinta (10”90). La Thompson, un metro e 69 di altezza, con le sue frequenze elevate ha agguantato la Bowie ai 60 metri prima di superarla e prendersi il trono, il terzo di fila della Giamaica che a Pechino e Lodnra aveva vinto con la Fraser-Pryce.
Per una manciata di millesimi l'ivoriana Marie-Jose Taiou ha mancato il bronzo limando comunque 9 centesimi al suo primato personale.

Un grande Farah: doppietta Londra-Rio
Mo Farah è davvero tra i grandi. Il corridore inglese di origini somale ha vinto di nuovo i 10.000 metri bissando il successo di Londra 2012 dove aveva conquistato anche i 5000. Farah, che ha realizzato quattro splendide triplette tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei poiché dopo Londra 2012 ha centrato l’accoppiata 5000-10.000 ai Mondiali di Mosca 2013 e di Pechino 2015 e quella agli Europei di Zurigo 2014, adesso andrà a caccia del bis olimpico.
Farah ha vinto allo sprint (ultimo giro in 55”37) chiuso in 27’05”17; l0arngeto è del keniano Paul Kipngetich Tanui con 27’05”64 e il bronzo dell’etiope Tamirat Tola con 27’06”26. Primo bianco, l’americano Rupp con 27’08”92.
Farah ha controllato la gara dall’inizio rimanendo in coda mentre davanti erano keniani ed etiopi a fare il ritmo, peraltro non rapido (passaggio a metà gara in 13’53”2). Il britannico si è timidamente fatto vedere nelle posizioni di testa senza mai prendere il comando. Correva leggero, Mo; aspettava il finale per regolare gli avversari che hanno avuto il torto di non portare la gara su ritmi più elevati
E’ rimasto lì, Farah, fino ai 9200 metri quando ha deciso di attaccare ma lo strappo decisivo per la vittoria duecento metri dopo.

Henderson, oro Usa numero 999
Sembra esserci un giallo nella finale del lungo. Nell’ultimo salto lo statunitense Lawson si è visto assegnare 7.78 ma il suo balzo era bel oltre gli 8 metri. I giudici hanno misurato il segno lasciato dall’atleta con la mano. Inutili le proteste: Lawson è rimasto giù dal podio, quarto con 8.25. L’oro, il numero 999 di uno statunitense ai Giochi, lo va conquistato da Jeff Henderson con 8.38 davanti al sudafricano Luvo Manyoonga staccato di un centimetro mentre il britannico Rutherford, il favorito della gara, ha agguantato il bronzo all’ultimo salto con 8.29.
Nell'eptathlon successo per la ventunenne belga Nafissatou Thiam con 6.810 punti davanti alla britannia Ennis staccata di 35 punti. Terzo la canadese Thesen Eaton con 6.653 punti.

Benedetti fuori dalla finale degli 800 metri
Niente finale per Giordano Benedetti negli 800 metri, ma il campo è davvero proibitivo. Il trentino si è accontentato di correre in 1’46”41, primato stagionale, sesto nella terza semifinale vinta dal primatista del mondo, il keniano David Rudisha con 1’43”88.
 
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