«Sono qui perché avevo voglia di tornare nel calcio per regalare ancora emozioni alla gente. Ho voglia di fare un calcio propositivo sperando che la società mi metta a disposizione una squadra all’altezza, che non vuol dire nomi di calciatori affermati bensì gente che ha fame di arrivare». Si è presentato così Zdenek Zeman in occasione del suo quarto ritorno sulla panchina del Foggia. Il tecnico boemo, 74 anni, ancora amato anche dai tifosi del Lecce che non hanno mai dimenticato il calcio champagne del 4-3-3 zemaniano, è stato il regalo che il nuovo presidente del Foggia, Nicola Canonico, ha voluto fare al popolo rossonero.
La missione del boemo
«Mister Zeman ha firmato per un anno perchè, come sapete, non ama fare contratti biennali. La società gli ha dato piena autonomia nella scelta degli uomini dello staff. Perché lo abbiamo ingaggiato? Per farci divertire, il calcio è bello perché ci deve essere divertimento durante le partite. Su quello che sarà il percorso della squadra posso assicurare che, come da lui richiesto, gli metteremo a disposizione un organico che ci possa far divertire». Incalzato dalle domande dei giornalisti foggiani, accorsi numerosi nella sala stampa dello “Zaccheria”, Zeman ha risposto sempre mostrando un sorriso smagliante. «Per me sarà l’ottavo campionato con questa squadra visto che è il quarto rientro a Foggia.
I tifosi
Zeman ha un chiodo fisso: i tifosi. «Il calcio senza gente, senza pubblico non ha senso. Sono stato contento di non allenare in queste ultime due stagioni condizionate dal virus. Ora speriamo di aver superato i problemi legati al Covid e che i tifosi possano tornare a gremire gli spalti». A quanti hanno mostrato un certo scetticismo per il suo ritorno in panchina all’età di 74 anni, Zeman ha risposto con una battute delle sue: «Mi sento più pronto di prima».