Verso Lecce-Milan, Savino ricorda: «Che emozione quei due gol, sento ancora l’urlo dei tifosi»

Verso Lecce-Milan, Savino ricorda: «Che emozione quei due gol, sento ancora l’urlo dei tifosi»
di Antonio IMPERIALE
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Venerdì 13 Gennaio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:56

«Come un “brindisi” al secolo che se ne andava. Era ancora agosto, il 29, la prima giornata di campionato. Il Milan al Via del Mare contro il Lecce. Cavasin non aveva dormito gli ultimi giorni del ritiro, pensando al debutto difficile contro la squadra rossonera. Un pensiero sul quale era tornato durante le lunghe giornate della preparazione. Sembrava che le cose dovessero mettersi male, quando Weah mandò in vantaggio i rossoneri, campioni d’Italia anche quella volta, singolare coincidenza con la partita di sabato. La temperatura era altissima vicina ai quaranta gradi, quella prima domenica del nuovo campionato. Lo stadio era pieno, traboccava di entusiasmo. Venne giù la pioggia, ed il terreno faceva fatica a tenere. Io vidi arrivare la palla su un cross di Colonello, dalla destra, feci un mezzo tuffo la palla schizzò sul terreno, andò in porta fu l’1-1. La fiducia in noi stessi si fece alta, e quando il Milan segnò il secondo gol, pareggiammo ancora con il grande Lucarelli». Parla senza fermarsi, Alberto Savino che ha appena finito di allenare gli under 17 della Campania, dei quali si prende cura. 

E, dopo quello del 29 agosto 1999 (2-2) ti ricorda il secondo gol, messo a segno da difensore, ancora una volta contro il Milan, la stagione dopo, 22 aprile 2001 (3-3): «Fu bellissimo anche questo, fu un altro pareggio, quell’anno, questa volta per 3-3, ed il segnai il gol del provvisorio vantaggio leccese per 3-2, segnai ancora di testa». È ormai un campano-leccese, Savino: «A Lecce ho casa, la comprai in Piazza Mazzini, ci torno sempre col cuore, fra gli amici di allora. Quando vengo nel Salento mi sento come nella mia terra. Sì, io tifo Lecce. Furono annate stupende le nostre con Cavasin, un tredicesimo posto finale che ci inorgoglì, Corvino non perdeva un colpo, era il Lecce dei giovani talenti che mi richiama questo di Marco Baroni, una squadra giovanissima che sta andando oltre ogni previsione, con il suo dodicesimo posto in classifica, tenendo testa alle grandi, con la sua identità, la personalità, la grande voglia di farcela. In comune con quelle stagioni, ancora Pantaleo Corvino». E seguirà con attenzione in televisione questo Lecce-Milan di domani che gli accende i ricordi più belli. «Sarà un Milan arrabbiatissimo dopo la sconfitta col Torino e l’eliminazione dalla Coppa Italia. Pioli vorrà subito girare pagina. Bisogna fermarlo soprattutto su quel versante, nella catena di sinistra, Teo Hernandez e Leao, fanno la differenza, Leao è fortissimo, sarà un bell’impegno per la difesa leccese, che conta però sulla sicurezza che riesce a trasmettere ai più giovani il campione del mondo Umtiti, che sembra abbia scordato i problemi dell’infortunio che gli ha negato il mondiale di Qatar, ed ha ritrovato i livelli migliori». E ribadisce la grande fiducia nel Lecce. «Conta su un collettivo che mi richiama il mio Lecce, quello dell’uno per tutti e tutti per uno, e mette sulla carta l’imprevedibilità di ragazzi come Strefezza, una qualità eccelsa. Questo Lecce-Milan sarà una partita particolare per il giovanissimo Colombo». Racconta le sue certezze, l’ex giallorosso goleador col Milan. «Le mie certezze sono legate a Corvino, oggi come ieri, come quegli anni per me indimenticabili. E poi la forza speciale, straordinaria che riescono a trasmettere i tifosi salentini. Mi porto ancora nell’animo la gioia collettiva esplosa dopo i miei due gol contro il Milan. Le loro voci di quei giorni sono come un coro che mi accompagna per la vita».

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