Ventura: "Baroni sta facendo un grande lavoro. Non era facile ripartire dopo la mancata promozione"

Giampiero Ventura
Giampiero Ventura
di Antonio IMPERIALE
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Venerdì 8 Ottobre 2021, 05:00

Nessuno come lui sulla rampa di lancio del campionato di serie B. Ed il suo record resiste, come ha già scritto Quotidiano, dal secolo breve. Correva la stagione 1996-97, da soli tre anni ogni vittoria valeva tre punti. Il Lecce di Giampiero Ventura aveva appena vinto trionfalmente il campionato di serie C. L’approccio in serie B accese subito i sogni più grandi. E fu subito serie A, un anno dopo l’altro. Per cominciare, cinque vittorie tutte in fila, la caduta di Genova e subito ancora due successi. Alla settima giornata, per fare il parallelo con i tempi che viviamo, diciotto punti, quattro in più del Lecce di Baroni, che le quattro vittorie le ha infilate dopo un inizio che si era fatto subito allarmante per via dei tre gol a zero subiti a Cremona, il deludente pareggio interno con il Como.

"Un grande lavoro"

Ma la riscossa di Baroni ed i suoi ha un significato particolare, come riconosce Ventura con molta onestà. «Per noi fu tutto facile. Eravamo galvanizzati dalla promozione, avevamo la stessa struttura di squadra, giocavamo a memoria, con la stessa identità tecnico-tattica ed umana, partivamo avvantaggiati rispetto agli altri. I quattordici punti di Baroni e del suo Lecce valgono davvero tantissimo, molto di più. Baroni è arrivato in una società ed in un ambiente provati dalla delusione per aver mancato una promozione che sembrava già ampiamente acquisita con merito prima delle battute finali. Inevitabilmente tutto era più difficile». L’ex allenatore della Nazionale, dopo la sconfitta di Cremona, ci disse. «Io non ne farei una tragedia, con il mercato in corso e con la situazione di provvisorietà che vivono ancora in molti, non mi pare corretto sparare sentenze inclementi». Adesso sorride, Ventura. «Ho avuto ragione. Sono davvero contento per il Lecce, al quale sono profondamente legato. In un campionato come questo bisogna dare il tempo per il necessario assestamento. Dal mercato Corvino ha portato, poi, alle ultime battute, giocatori come Barreca, Gargiulo e Di Mariano, gli ultimi due si sono subito rilevati decisivi a centrocampo e sul fronte offensivo. Barreca io l’ho avuto a Torino da giovanissimo, e ho avuto poi anche modo di convocarlo in Nazionale, anche se non ci ha mai giocato. È un giocatore dai mezzi tecnici notevoli, inserito nel contesto tattico di Baroni può fare moltissimo, e Lecce può essere davvero l’occasione giusta per la più completa realizzazione, il suo trampolino di lancio per un grande futuro, così come lo è già per Di Mariano, un giocatore importante ma che a Venezia tre anni fa veniva offerto un po’ a tutti.

A Lecce, con Baroni, si sta esaltando, sta valorizzando tutte le grandi potenzialità sulle quali può contare ed è già diventato determinante, Gargiulo ha arricchito le opportunità di un centrocampo già forte in Hjumald e negli altri. Il Lecce adesso, rilanciato dalla vittoria colta in zona recupero con l’Alessandria, ha acquisito consapevolezza dei propri mezzi, è diventata una squadra di sostanza, che non è più banda del buco, una squadra di grande qualità, ed ha preso la strada maestra in un campionato davvero molto difficile e particolare. È una squadra che vuole vincere e che non si ferma mai sino alla fine».

"Lucioni, un esempio per tutti"

Scorre i risultati, Ventura. «Non si fanno per caso tre volte tre gol - dice -. È un segnale della qualità dei singoli, della consapevolezza della propria forza, che non si accontenta mai, della determinazione che anima tutti». Ha visto la lunga corsa di Lucioni sulla via del terzo gol contro il Monza. «Una scena stupenda, significativa, che fa bene al calcio. Un capitano che a 35 anni dice ai compagni, percorrendo con determinazione il campo da un capo all’altro: io voglio vincere, dobbiamo volerlo tutti. Ho letto le dichiarazioni post partita del presidente Saverio Sticchi Damiani. Concordo perfettamente: il Lecce si è liberato delle scorie della delusione del finale della scorsa stagione. So della iniziativa della società di far vedere a tutti i giornalisti perché lo raccontassero alla gente, gli investimenti messi in atto per realizzare la straordinaria struttura all’Acaya Golf Resort. Questo Lecce è davvero un modello da indicare per la sua capacità di guardare lontano».

"Serie B difficile per tutti"

E dopo la sosta c’è l’Ascoli, una squadra che punta in alto, con una società potenziata. «Ad Ascoli guardano in alto, sarà una partita difficile, ci vorrà il miglior Lecce.. Ma questo è un supercampionato di B, il Parma ha la rosa migliore, più competitiva, ritornerà, per il Monza non sarà un’annata facile, il Pisa non so se potrà tenere sino alla fine questo passo. Ci sono andato più volte ed ho respirato un’aria di entusiasmo coinvolgente. Tiene bene anche il Perugia, che il Lecce incontrerà dopo l’Ascoli e poi ci sarà il Brescia che vuole la A ad ogni costo. Sarà un trittico di grande impegno dal quale possono arrivare grandi conferme. Ed io spero di venire al Via del Mare per godermi il tifo dei supporters giallorossi con i quali abbiamo scritto pagine indimenticabili»

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