Nella nebbia del "Moccagatta" spunta Coda e il Lecce pareggia. Ora i giallorossi sono secondi

Massimo Coda festeggia il gol del pareggio
Massimo Coda festeggia il gol del pareggio
di Lino DE LORENZIS
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Giovedì 17 Febbraio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:09

Alla fine il Lecce ha rischiato pure di vincere e di conquistare la prima storica vittoria al “Moccagatta”, terreno che anche ieri sera si è confermato avaro di soddisfazioni per i giallorossi. Se il portiere Pisseri non avesse compiuto un miracolo a pochi secondi dal triplice fischio dell’arbitro Manganiello (a proposito: perché fischiare la fine con qualche secondo d’anticipo, negando così al Lecce la possibilità di battere l’ultimo calcio d’angolo?) il sinistro al veleno di Massimo Coda sarebbe finito nel sacco regalando il successo alla squadra di Baroni. E invece il portiere dell’Alessandria, nonostante una inattesa scivolata, è riuscito ad intervenire con i pugni assicurando ai grigi un punto pesante sulla strada della salvezza. Tra l’altro meritato, soprattutto per l’atteggiamento con il quale la squadra allenata da Moreno Longo ha affrontato la (ex) capolista: squadra aggressiva in tutte le zone del campo, poco disposta a far gioco ma sempre pronta a fermare sul nascere quello dei salentini che, al primo tiro nello specchio della porta, all’inizio del secondo tempo, hanno incassato il quinto gol di fila nelle ultime cinque partite. A dire il vero, si è trattato di un altro gollonzo. Il pallone schizzato su Calabresi di fatto ha rimesso in gioco Di Gennaro, altrimenti in posizione di fuorigioco, e per il difensore centrale dell’Alessandria è stato un gioco da ragazzi depositare la sfera alle spalle dell’incolpevole Gabriel. Calabresi negli ultimi tempi è stato particolarmente sfortunato visto che è “entrato” negli ultimi tre gol incassati dal Lecce contro Como, Benevento e, appunto, Alessandria.

Ha ragione da vendere Marco Baroni quando ricorda l’assenza di Dermaku, indisponibile dalla vigilia della trasferta di Como, però è pure impensabile che possano giocare sempre gli stessi. Serve quindi trovare i giusti rimedi per non far sentire la mancanza di questo o quell’altro titolare.

Cambi decisivi

Al di là dei meriti dell’Alessandria, nell’1-1 maturato ieri sera al “Moccagatta” ci sono pure i demeriti del Lecce che non vive certamente il suo momento migliore. Alcuni elementi hanno perso lo smalto dei giorni migliori, come ad esempio Gargiulo che nelle ultime partite è apparso in difficoltà. Tra l’altro, l’ex del Cittadella dovrà saltare la sfida di domenica con il Crotone per squalifica. In una serata in cui i giallorossi non hanno particolarmente brillato non sono mancate comunque le note positive. A cominciare dalla prestazione di Massimo Coda: il bomber prima ha agguantato il pareggio con una girata e tiro di sinistro da applausi, dopodiché ha sfiorato la doppietta con una giocata da centravanti puro. Positivo anche l’ingresso in campo nel momento di maggiore difficoltà del Lecce di Rodriguez e soprattutto di Ragusa, capaci di esaltarsi nel 4-2-3-1 scelto da Baroni per evitare la sconfitta.
È vero che da ieri sera la squadra giallorossa non ha più il privilegio di guardare tutti dall’alto del primo posto (la Cremonese guida la classifica con un punto di vantaggio su Lecce e Brescia) però non bisogna farne un dramma. Soprattutto in questo momento in cui i ragazzi di Baroni si accingono a giocare due gare di fila al Via del Mare contro Crotone e Cittadella con la possibilità di riprendersi la vetta della B.

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