Oudin, nuova vita da mezzala: ora è un valore aggiunto per Baroni

Rèmi Oudin
Rèmi Oudin
di Michele TOSSANI
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Sabato 6 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:00

Titolare nelle ultime cinque partite di campionato (contro Napoli, Sampdoria, Milan Udinese e Juventus) Rémi Oudin potrebbe rivelarsi l’arma in più per Baroni in questo arroventato finale di campionato, che deciderà le sorti del Lecce.

Arrivato un po’ in sordina la scorsa estate, proveniente dal Bordeaux retrocesso dalla Ligue 1, il francese ha faticato a imporsi. Le problematiche iniziali sono state dovute soprattutto a motivi tattici, con Oudin che ha incontrato difficoltà nel calarsi nella parte di esterno d’attacco del 4-3-3 orchestrato dal tecnico leccese.
Con un gioco che si orienta prevalentemente sulle catene laterali (composte da terzino, mezzala e ala) e che necessita in quelle zone di campo di elementi di corsa, che amino attaccare lo spazio, un elemento come Oudin (che preferisce invece ricevere palla fra i piedi) non poteva che aver bisogno di tempo per adattarsi.

In realtà un adattamento vero e proprio non c’è stato e così il francese è finito velocemente fra le retrovie nelle scelte dell’allenatore leccese, non riuscendo a trovare spazio nemmeno come uomo spacca partita che esce dalla panchina (tipo sesto uomo nel basket) e finendo troppo frettolosamente per essere bollato come acquisto sbagliato.

Tuttavia, trattandosi del giocatore tecnicamente più abile (dopo Gabriel Strefezza) a disposizione di Baroni, dopo un percorso di crescita il tecnico salentino non solo lo ha ripescato, ma gli ha anche cucito addosso nuovi compiti tattici.

Il nuovo ruolo

Infatti, se si eccettua un ritorno all’antico contro la Juventus (partita nella quale in partenza è stato nuovamente schierato sulla fascia) Oudin è stato recentemente chiamato a svolgere nel Lecce le funzioni di mezzala fluida, col compito di aiutare la manovra in fase di sviluppo andando ad invadere la trequarti d’attacco. Il ventiseienne nativo di Châlons-en-Champagne si è fatto trovare pronto, dimostrandosi un ottimo complemento ad una mediana formata anche da Hjulmand e Blin, alla cui solidità Oudin aggiunge qualità e fantasia.
Nella zona centrale del campo Oudin può contribuire alla fase offensiva dell’undici giallorosso, mettendo a disposizione della squadra la propria abilità nel palleggio e la battuta sul medio e lungo raggio che può consentire al Lecce di cambiare velocemente il fronte d’attacco. Da questa posizione centrale Oudin arriva anche più facilmente al tiro: sono finora 27 le conclusioni provate dal francese, 9 delle quali indirizzate nello specchio della porta avversaria (33.3%). L’ex Bordeaux è poi elemento in grado di creare superiorità numerica saltando l’uomo, come dimostra il 50% di successo nei dribbling. Per fare un paragone, il dato di Strefezza è del 46.5%. A queste doti Oudin aggiunge quelle su calcio piazzato. Si tratta infatti di uno dei migliori battitori (se non il migliore) della rosa giallorossa, in grado di mettere dentro l’area avversaria palloni forti e tesi sia su punizione che in situazione di calcio d’angolo.
In fase di non possesso poi Oudin interpreta alla perfezione i dettami tattici di Baroni, lavorando bene sia quando si tratta di difendere le linee di passaggio con un blocco medio, sia quando invece è chiamato ad alzarsi sulla linea del centravanti di turno per andare a portare una prima pressione alta sulla costruzione avversaria. Tutte caratteristiche che negli ultimi tempi hanno consentito a Oudin di accrescere il proprio minutaggio, arrivato ora a 896 minuti, il 30.16% del totale dei minuti giocati dal Lecce in questo campionato.
Il vento è quindi cambiato per Oudin e il calciatore transalpino si candida ad un ruolo da protagonista per la fase finale della stagione, quella che dovrà condurre il Lecce alla salvezza.

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