De Canio promuove Baroni e Corvino: "Stanno facendo un grande lavoro. Quanto sono bravi Hjulmand e Strefezza"

Mister Gigi De Canio
Mister Gigi De Canio
di Antonio IMPERIALE
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Domenica 25 Settembre 2022, 22:37 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 05:00

Ha mandato un messaggio al presidente Saverio Sticchi Damiani, dopo aver visto all’Arechi, Salernitana-Lecce, Gigi De Canio, l’unico allenatore, prima dell’impresa di Baroni, ad aver portato il Lecce in serie A da primo della classe. «Ho chiesto al presidente - raccomta al telefono - di trasmettere a Pantaleo Corvino e a Marco Baroni il mio più vivo apprezzamento per il lavoro svolto. Bisogna dare atto ai due di essere stati bravissimi a ricostruire la squadra dopo la promozione, come ha saputo fare Corvino, ed a conferirle già una precisa personalità, come sta facendo egregiamente l’allenatore. La conferma di Baroni si sta rivelando una scelta intelligente, per il suo modo di fare calcio, per lo stile di gioco che va imprimendo alla squadra».
E spiega i perché del suo entusiasmo per la squadra giallorossa che aveva già visto all’opera nella “sua” Campania (il tecnico lucano, da alcuni anni, risiede proprio in Campania, ndr), contro il Napoli. «Mi è piaciuta molto la sua organizzazione, l’identità del gioco ribadita nelle due partite, il suo modo di stare in campo con assoluta sicurezza. Una squadra che sembra pienamente consapevole della sua forza, Baroni ha dimostrato chiarezza di idee e capacità di trasmetterla alla squadra».

I giovani

Uno dei segreti di questo Lecce è, per De Canio, la sua linea-gioventù, con un’età media di poco superiore ai 23 anni, esattamente 23,8. «È una linea che dovrebbero seguire tutte le squadre in un calcio che vive peraltro difficoltà economiche difficili da affrontare. Lo fa il Lecce, sull’esempio che da anni vanno imponendo società come l’Udinese e l’Empoli, da prendere come modello se si vuole dare un senso alle prospettive societarie».
La gioventù, l’esperienza, un cocktail vincente. «Quando prendi tanti ragazzi di buone capacità, c’è bisogno della giusta collocazione tecnico-tattica ed ambientale. È importante il contesto. Perché accade che anche bravi giocatori non riescano ad esprimere il proprio valore per intero. Il Lecce, per esempio, con Baroni sta esaltando le straordinarie qualità di Strefezza che dopo aver fatto grandi cose in serie B, si sta imponendo in serie A. Con Baroni sta esaltando in maniera determinante per la squadra la sua grande dinamica. Aver affidato la fascia di capitano ad un giovane come Hjulmand è un segnale intelligente, perché più che l’età conta la personalità. E la responsabilità di capitano non può che far maturare più in fretta un giocatore dalle grandi prospettive. Accanto ai giovani, ai Banda che ha grandi numeri ma è in fase di maturazione, ai Gonzalez, ci sono i Di Francesco, che la serie A italiana la conosce già da tempo, Ceesay che si sta adattando in fretta al calcio italiano e che segna gol bellissimi ed importanti come l’ultimo.

Corvino ha voluto giocatori di lunghe esperienze importanti nel calcio superiore. Gente che a Lecce cerca il grande rilancio, come Pongracic, già prezioso per la tenuta difensiva o il campione del mondo Umtiti, che aspetta il suo turno. E in difesa con Gendrey, i Gallo, i Pezzella, Tuia, Dermaku e Baschirotto autentica rivelazione, Cetin, c’è già davvero tanta gente utile anche i cambi. E dietro Falcone dà sicurezza a tutti».

Uno sguardo alla zona salvezza, dove Bologna e Verona, sembrano ospiti inattesi, ancora in serie difficoltà la Sampdoria. «Quest’ultima, purtroppo per i liguri, sta ribadendo le difficoltà della passata stagione. Non parlerei di ospiti inattesi per Bologna e Verona. L’insidia del nostro calcio è che anche se hai qualcosa in più, se sbagli qualche valutazione ti si ritorce tutto contro. Lecce e Salernitana hanno la forza della piena consapevolezza delle situazioni. Lecce ed Empoli stanno entusiasmando con la loro idea di gioco costruita in maniera razionale».
De Canio esclude che questa prima sosta possa già lasciare un segno. «È una pausa che non incide molto - dice -. Diversa sarà la lunga interruzione per il mondiale, quando bisognerà fare i conti con gli impegni dei giocatori chiamati nelle varie Nazionali, e con tempi di sosta che richiedono un’attenzione particolarmente intelligente, una programmazione appropriata».
Nell’alta classifica è il campionato delle grandi assenti. Nella zona alta, Inter e soprattutto la Juventus, sembrano imprigionate nelle rispettive difficoltà, per tanti versi inattese. «Non ci si aspettava una problematicità così grande soprattutto per la Juventus. Quando scegli giocatori di grande livello ma che hanno giocato poco, che hanno i loro problemi, è un rischio che devi mettere in preventivo».
Si riprenderà domenica, al Via del Mare, con la Cremonese, un altro scontro diretto. «La Cremonese, una squadra che ha i suoi numeri, può essere un’insidia molto pericolosa. Il Lecce deve mantenere la sua umiltà, per farcela e continuare a salire. A Salerno ho avuto modo di vivere in diretta la forza del tifo salentino, che mi porto da sempre nel cuore e che sarà ancora determinante».

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