Strefezza si confessa: "Devo tanto a Baroni, lui mi ha dato subito fiducia e libertà"

Gabriel Strefezza
Gabriel Strefezza
di Tonio DE GIORGI
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Mercoledì 28 Settembre 2022, 05:00

Il campionato di serie A si appresta a riprendere dopo la sosta per gli impegni delle nazionali e il pensiero vola subito al successo di Salerno, frutto delle prodezze di Ceesay e di Strefezza. Tre punti pesanti per la classifica e per il morale che il Lecce vorrebbe bissare domenica prossima in occasione dello scontro-salvezza casalingo contro la Cremonese. 
Il clima all’interno del gruppo della squadra di Baroni è decisamente buono. La conferma in tal senso è arrivata lunedì sera, in diretta tv, dalle parole dell’italo-brasiliano Gabriel Strefezza, ospite della trasmissione “Piazza Giallorossa”. L’ex della Spal si è soffermato sulla figura del leader all’interno dello spogliatoio del Lecce. «Il leader? Ce ne sono diversi nel nostro gruppo e mi riferisco a Hjulmand, Tuia e Bleve - ha detto Strefezza -. Cosa dice Morten prime delle partite? Intanto, il capitano parla ai compagni prima in italiano e poi in inglese (e giù una risata, ndr), è bravo, si vede che è un leader. Sta facendo un buon lavoro». A Salerno l’esterno d’attacco sudamericano ha realizzato il gol del successo pur essendo entrato in campo nella seconda parte del match. «Confesso che quando ho visto Banda con i crampi l’ho quasi cacciato dal terreno di gioco perché volevo entrare - ha confidato Strefezza -. Lui mi diceva di aspettare mentre io gli urlavo di farmi entrare». E alla fine si è capito perché aveva tanta fretta di entrare in campo... «Il mio gol ha contribuito a regalare la prima vittoria in campionato al Lecce, penso sia stato uno dei gol più belli che io abbia realizzato finora in carriera. È stato tutto così veloce: ho spostato il pallone per eludere l’intervento dell’avversario dopodiché l’ho messa all’incrocio. La dedica? Alla mia famiglia, alle mie tre donne». Nella circostanza, Strefezza ha ringraziato lo staff sanitario che in pochi giorni gli ha permesso di essere di nuovo disponibile. «Sia chi è già in campo sia chi entra dopo, sa quello che vede fare - ha aggiunto -, tutti andiamo a cento all’ora. Sappiamo che la fase difensiva è importante anche in Serie A: prendere pochi gol è fondamentale e stiamo facendo un grande lavoro». Merito pure di Baroni che non lascia nulla al caso come conferma Strefezza. «È un martello, è sempre lì a darci indicazioni, a dirci cosa fare e come dobbiamo muoverci. Non lascia mai che cali la tensione, chiede sempre ls massima concentrazione. E noi dobbiamo rispondere alle sue sollecitazioni altrimenti dopo ci fa una testa così. Non è tutto perché il mister, oltre alle raccomandazioni tattiche, ci dice pure di entrare in campo e divertirci. Così ci alleggerisce un po’ dalla pressione della partita. Siamo una squadra giovane ed è giusto entrare con il sorriso sulle labbra».
E ci sono pure indicazioni personalizzate per ognuno. A Strefezza, ad esempio, ha suggerito delle varianti per sfruttare comunque le sue caratteristiche. «Fin dai primi giorni di ritiro mi disse che in Serie A se sto molto largo è difficile poter ricevere la palla - ha spiegato -. Così mi ha detto di tagliare dentro perché questo movimento può favorire pure gli inserimenti del terzino o della mezzala. Ogni giorno mi alleno per perfezionare questi sincronismi. Il 4-3-3 è il mio modulo, mi dà l’opportunità di puntare l’uomo. Baroni mi ha dato la fiducia e la libertà che altri allenatori non mi hanno dato». Dai piedi di Strefezza dipende una bella fetta di permanenza in Serie A. Nella passata stagione in Serie A realizzò 14 gol, un record per lui, quest’anno punta alla doppia cifra anche se non sarà semplice, perché adesso gli avversari avranno un’attenzione ancora più particolare per lui, che riesce a sfoderare colpi da campione, come avvenuto a Salerno e in precedenza al Via del Mare contro l’Empoli. «Anche io come i tifosi spero di arrivare a segnare almeno 10 gol - aggiunge -, prima mettiamo nel mirino il traguardo dei 10 gol, poi penseremo a superare il bottino della passata stagione». La sosta ha fatto bene sicuramente anche a lui. «Abbiamo messo un po’ di benzina nella gambe - sostiene -, adesso siamo pronti a ripartire e speriamo di fare bene contro la Cremonese». Il Lecce è una squadra che continua a conoscersi dopo il lungo calciomercato e i tanti acquisti fatti dal club gialloroosso. «Giorno dopo giorno ci conosciamo sempre più - ammette -, quello che non dobbiamo mai dimenticare è di tenere i piedi per terra e lavorare duro. La strada è lunghissima. Siamo un gruppo di bravi ragazzi, alcuni stanno migliorando con la conoscenza della lingua italiana». Fin da piccolo l’idolo del brasiliano è sempre stato Cristiano Ronaldo mentre la squadra brasiliana per cui ha sempre tifato è stata il Corinthians. È molto religioso. «Ringrazio sempre Dio, per tutto - conclude sottolineando pure che Lecce è una città bellissima, con il clima che ricorda tanto il mio Brasile, con gente molto affettuosa e calorosa; e con uno stadio sempre pieno, come quelli brasiliani.

Io e la mia famiglia siamo contentissimi».

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