Mencucci: "Che emozione sfidare da ex la Fiorentina. Sarà una bella gara"

Sandro Mencucci, Ad del Lecce
Sandro Mencucci, Ad del Lecce
di Antonio IMPERIALE
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Sabato 18 Marzo 2023, 05:00
Era d’estate. Una serata magica, nel mese di luglio, sulla Collina del Grappa a Tuglie. C’era la società del Lecce con i suoi dirigenti per ricevere l’abbraccio della gente, ed una targa per il ritorno in serie A, da parte dell’Associazione Eccellenze. C’era, fra i tanti, un volto nuovo, quello di Sandro Mencucci, l’amministratore delegato venuto da Firenze. «Fu un feeling immediato con la gente salentina, una grande emozione, era il mio primo impatto pubblico con il vostro meraviglioso Salento. Capii subito che avevo fatto davvero una grande scelta ad accettare questo ruolo di responsabilità nel Lecce in una società che vive il presente in funzione del domani».
E l’emozione gli percorrerà le vene, domani, a Firenze, la sua città, la Fiorentina, diciassette anni nella stanza dei bottoni con i Della Valle, dalla C/2 ai successi europei, internazionali. Un’idea insolita, quella di un calcio solidale, con la missione Save the Children per l’Etiopia. È un fiorentino doc, Mencucci. «E proverò certo qualche brivido, sono nato e cresciuto a Firenze, tornarci da avversario accende sempre qualcosa di speciale nell’animo». Nella sua lunga esperienza in Viola, la squadra dei Della Valle si è qualificata per tre anni consecutivi in Europa League e si è piazzata nelle prime quattro posizioni di serie A per tre campionati di fila. In più, la Fiorentina ha ottenuto la qualificazione per la Champions League 2008-2009 e ancora nel 2009-10, vincendo per 2-1 a Liverpool e poi per 2-0 al ritorno. «Ricordi bellissimi, indimenticabili, che mi porterò sempre nel cuore»
È arrivato a Lecce arricchito dall’esperienza internazionale nel Leeds United. «A Lecce sto vivendo giorni che mi arricchiscono sotto tutti gli aspetti, in una società che si sta strutturando benissimo, con un presidente come Saverio Sticchi Damiani e dirigenti e soci che formano un bel gruppo di gente competente. Hanno salvato la società nel momento più difficile, riconquistato la serie A che resta sempre un campionato molto duro per le neo promosse. La forza che autorizza a guardare lontano è la forza delle idee. È stata alla base della riconquista della serie A. È alla base di questo campionato nel quale cerchiamo la conferma». Sembra un po’ un Lecce a due facce, capace di accendere i sogni, di fare grandi cose con le grandi, di portarsi al centro della classifica e poi di arenarsi infilando tre sconfitte consecutive, senza segnare un gol. Cosa può essere accaduto? «La serie A è un campionato duro per le neo promosse. È ovvio che ci siano momenti diversi. Squadre come Inter e Milan sono completamente diverse dalla nostra. Con il Sassuolo siamo stati anche sfortunati. Non ci siamo esaltati con vittorie importanti come quella in casa dell’Atalanta a Bergamo, non ci deprimiamo per le sconfitte».
Il Lecce trova una Fiorentina in grande spolvero, galvanizzata ulteriormente dal successo in trasferta contro i turchi della Sivasspor passando il turno in Conference League. «Da fiorentino sono felice che i toscani abbiano passato il turno e che siano tornati vincenti. Le vittorie danno più entusiasmo e magari ammortizzano il rischio della stanchezza. La nostra squadra comunque non soffre di complessi. Affronta le gare sempre a viso aperto. La fiducia in se stessi è sempre importante. E sotto questo aspetto il Lecce di Baroni (fiorentono pure lui, ndr), è una garanzia».
Che effetto fa trovare in zona salvezza la Sampdoria ed il Verona? «È un effetto strano davvero, com’è strano vedere in serie B Cagliari, Genoa ed altre squadre abituate a vivere la serie A. Purtroppo, arriva sempre la stagione sbagliata. La Sampdoria in particolare paga anche problemi extracampo. Ma non vedo squadre rassegnate nell’area pericolosa. La salvezza si deciderà solo all’ultima giornata. Noi ovviamente speriamo di restarne sempre a distanza».
È un’annata speciale per il Lecce, con la formazione Primavera leader del campionato. Il lavoro di Pantaleo Corvino sta fornendo risultati ai diversi livelli. «Con Pantaleo abbiamo vissuto anni magnifici a Firenze. È davvero molto bravo. La nostra Primavera ha sovvertito ogni pronostico. Siamo felici. Il nostro obiettivo non è principalmente quello di vincere, ma di portare i giovani in prima squadra. È il senso della politica economica che garantisce il domani».
Da qualche parte si addebita al Lecce di portare giovani solamente, o soprattutto, stranieri. «Ognuno combatte con le proprie armi. Nel momento in cui c’è la crescita dei giovani italiani di colpo se li portano via. Non ci si chiude comunque nei confini dell’Italia. A livello italiano bisogna difendersi dallo strapotere delle grandi».
Il presidente Saverio Sticchi Damiani, nell’intervista uscita mercoledì sul nostro giornale ha detto che gli piacerebbe vedere all’opera un grosso partner finanziario che sostenga il progetto del Lecce, dando più forza al lavoro suo, dei soci, di Corvino e di Mencucci, perché il management del Lecce è davvero top. Assicurando peraltro che in ogni caso si è pronti ad andare avanti da soli. «Condivido l’affermazione del presidente. I nostri soci sono convinti di andare avanti. Come dire, la casa mia non la mollerò mai»
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