Due indizi, di solito, fanno prova. È quello che si augura anche il Lecce alla luce delle prestazioni confortanti offerte da Rémi Oudin nelle due uscite ufficiali di questo ultimo scorcio di stagione in cui la squadra allenata da Marco Baroni è stata impegnata prima contro la Primavera e poi contro i dilettanti del Parabita. Al netto della consistenza tecnica degli avversari e, di conseguenza, delle difficoltà dei test giocati il 26enne esterno d’attacco è apparso decisamente ben altro giocatore rispetto a quello un po’ spaesato e inconcludente visto all’opera nei 206 minuti fin qui giocati nel campionato di serie A.
Sempre presente nel vivo del gioco, bravo negli inserimenti con e senza palla, solo un po’ sfortunato nelle conclusioni se si tiene conto dei tre legni colpiti nell’amichevole disputata mercoledì scorso all’Heffort Village di Parabita. È chiaro che una valutazione più completa potrà essere fatta soltanto più avanti, quando la squadra giallorossa tornerà a competere nel campionato di serie A, ma se il buongiorno si vede dal mattino allora si può sperare che Oudin possa diventare uno degli “acquisti” invernali più importanti del Lecce. Nel prosieguo della stagione, interrotta a metà novembre per dare spazio ai mondiali, l’ex calciatore del Bordeaux potrebbe rappresentare per Baroni un valore aggiunto, una carta da giocare dall’inizio o in corso d’opera per dare maggior peso, fantasia e incisività alla manovra offensiva del Lecce. È questo del resto il motivo principale che ha spinto Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera a portarlo nel Salento nelle ore conclusive della campagna trasferimenti estiva, al termine di una lunga e laboriosa operazione di mercato.
Un talento ritrovato
Rémi Oudin, 26 anni, francese di Châlons en Champagne, capoluogo del dipartimento della Marna nella regione Grande Est, è giunto alla corte di mister Baroni portandosi in dote una grande esperienza maturata in Francia.