Sticchi Damiani: "Grazie De Picciotto per quello che hai fatto, il Lecce va avanti per la sua strada"

Renè De Picciotto con i soci del Lecce
Renè De Picciotto con i soci del Lecce
di Lino DE LORENZIS
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Giovedì 9 Giugno 2022, 05:00

Il Lecce volta pagina. La sera del 6 maggio 2022 rimarrà alla storia del calcio leccese non solo per la decima promozione in serie A conquistata dalla squadra giallorossa ma anche per la rottura definitiva del rapporto di Renè De Picciotto con la tifoseria leccese. I fischi sonori piovuti dalle tribune all’annuncio del nome dell’imprenditore italo-svizzero, di fatto, hanno segnato la fine dell’esperienza leccese di De Picciotto che, da ieri, non fa più parte della proprietà del Lecce avendo deciso di cedere le sue quote al presidente Sticchi Damiani, ora nuovo azionista di maggioranza del club. Ma cosa ha pesato di più nella decisione di De Picciotto? Le esternazioni fatte a pochi giorni dal big-match col Pisa che hanno deteriorato i rapporti con i soci e più in generale con l’ambiente che circonda la squadra oppure i fischi dei tifosi? Difficile dare una risposta, magari presto sarà il diretto interessato a spiegare il motivo.
Presidente Sticchi Damiani, la notizia era nell’aria da settimane e adesso è ufficiale: Renè De Picciotto lascia il Lecce. Qual è il suo primo pensiero?
«Mi attengo a quanto riportato nel comunicato ufficiale pubblicato in serata. Renè ha ritenuto concluso un percorso molto intenso iniziato alcuni anni fa’ e per questo abbiamo trovato una intesa che salvaguardasse principalmente il Lecce Calcio».
Perché ha deciso di farsi avanti in prima persona acquisendo le quote di De Picciotto il quale, come si evince dal comunicato ufficiale, con la vendita del suo 31,77 per cento, rientrerà integralmente dell’intero investimento fatto in questi anni?
«Abbiamo fatto un ragionamento pragmatico cercando di capire quello che potesse essere meglio per il club. Se Renè avesse venduto la sua quota all’esterno, a un soggetto terzo a noi sconosciuto, si sarebbe corso il rischio di snaturare quello che è il processo di acquisizione dei nuovi soci, un modus operandi che abbiamo seguito in tutti questi anni. Un processo molto prudente, molto accorto che mira a far entrare nel club solo soci in possesso di caratteristiche specifiche, come ad esempio il legame con il territorio, oltre ovviamente ad una adeguata solidità economica. Ecco perchè ho deciso di fare questo sforzo, che non avevo in mente di fare e che non era affatto programmato fino a questa decisione di Renè, ancora una volta ho deciso di mettere al primo posto l’interesse supremo della società».
La sua quota nella proprietà dell’Us Lecce spa sale di conseguenza intorno al 55 per cento: esclude la possibilità, nel medio-lungo termine, di poter cedere parte delle sue quote ad altri investori?
«Non escludo che questo sforzo, che ora ho dovuto fare tutto io, non possa però portare nel tempo a coinvolgere in maniera più decisa anche gli altri soci che sono entrati nella compagine societaria, soprattutto gli ultimi arrivati che, come ho già detto in sede di presentazione, hanno tutte le potenzialità per crescere all’interno del club. Quindi, intanto era giusto che fossi io a fare questo passaggio, ma per me il club ha le potenzialità di crescere ulteriormente andando a cercare queste energie e forze all’interno dell’attuale compagine».
Quindi, senza la necessità di dover ricorrere all’esterno...
«Sì, sono sicuro che il nostro progetto stia intrigando molto anche i nuovi soci. Al momento giusto parlerò con loro, senza fretta e alle condizioni giuste perché ovviamente se ho fatto un passo del genere è perché potevo farlo».
Ciò significa che i tifosi del Lecce possono stare tranquilli in quanto l’uscita di scena di De Picciotto non comprometterà il futuro del club?
«I tifosi possono stare super tranquilli anche perché il Lecce ha basi solide ed è strutturato in modo tale che questi avvicendamenti possano essere assorbiti in maniera fisiologica. Il budget destinato al mercato, per esempio, non cambierà, così come i nostri obiettivi. Certo però dispiace sul piano umano e personale aver perso una figura di grande esperienza come Renè».
Presidente, facciamo un passo indietro per parlare dell’Assemblea della Lega Serie A di martedì scorso a Milano che ha segnato il ritorno ufficiale del Lecce nel calcio che conta. Emozioni particolari?
«Diciamo che ho ritrovato un po’ tutto quello che avevo lasciato due anni fa. Nel mio percorso dirigenziale ho sempre instaurato degli ottimi rapporti personali con tutti i colleghi. Sono in contatto con tanti presidenti della Lega Pro, sono legatissimo ai presidenti della serie B, molti dei quali davvero grandi imprenditori, e al presidente Balata che è un dirigente straordinario. Sono contento di aver preso parte all’Assemblea, molti colleghi li conosco già, ho buonissimi rapporti con tutti, e mi ha fatto piacere rincontrare, visto che ci conoscevamo per ragioni accademiche universitarie, il nuovo presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini. Sono contento anche di essere coadiuvato in Lega dal nostro nuovo amministratore delegato, Sandro Mencucci, che è tornato nel suo habitat naturale visto che fa parte di quell’ambiente ormai da tanti anni. Sicuramente, insieme ad Alessandro Adamo, sarà fondamentale nelle varie battaglie che andremo ad affrontare».
In Assemblea sono stati toccati argomenti di grande interesse, come ad esempio i criteri per la ripartizione dei diritti televisivi.
«Martedì era la giornata in cui si parlava innanzitutto di un algoritmo che è stato creato per la distribuzione delle risorse legate alla visibilità televisiva di ciascun club. Questo algoritmo è stato applicato però per la ripartizione dei diritti televisivi della stagione appena conclusa, quindi noi non abbiamo votato. Ma è un argomento che vogliamo approfondire per capire se è un valido criterio anche per la stagione 2022-2023. Per quanto riguarda i diritti audiovisivi nell’area Mena (Medio Oriente e Nord Africa, ndr) è stato deliberato di proseguire negli approfondimenti della proposta ricevuta».
Ci sono novità per il Lecce sul fronte delle sponsorizzazioni in vista del prossimo campionato di serie A?
«Posso dire che c’è un grande fermento attorno al nostro progetto. Si va verso tante conferme e magari ci sarà anche qualche nuovo ingresso. C’è grande interesse anche intorno alla nostra maglia, c’è la volontà da parte di tutti di confermare la propria presenza ma ci potrebbe essere anche qualche novità. Non posso dire di più».
Una battuta sul mercato: il Lecce ha necessità di vendere i suoi gioielli?
«È più corretto dire che il Lecce non ha nessuna intenzione di svendere i suoi calciatori perché non ne ha bisogno.

Faremo il nostro mercato con criterio, in questo senso Corvino e Trinchera sanno come muoversi ma non c’è nessun input della società a svendere o a vendere per far fronte a necessità finanziarie. Questo deve essere chiaro. Faremo solo le cose che sono vantaggiose per il club, sia in entrata che in uscita. Con l’unico obiettivo di migliorarci giorno dopo giorno, mattone dopo mattone».

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