La salvezza-miracolo, al termine della scorsa stagione, la serie A ripresa all’ultimo atto. Quest’anno, dopo le prime sei giornate, 7 punti in classifica, meglio di Fiorentina e Bologna, la zona rossa guardata dall’alto. Franco Causio l’ha vista domenica contro la Juventus, a Torino, la Salernitana di Davide Nicola. «Nel primo tempo - racconta la telefono da Udine - ho visto una squadra padrona del campo, a prescindere dalla insufficienza juventina. Personalità, idee chiare, carattere, qualità. Il presidente Iervolino ha fatto un buon lavoro, per una squadra che non vuole più soffrire come nella passata stagione, ha fatto molto bene il mio amico De Sanctis, con una campagna potenziamento che si sta rivelando efficace, ed in panchina Nicola, artefice del miracolo-salvezza dello scorso campionato, si va confermando in panchina. È bravo, Davide, abbiamo avuto modo di vederlo a Udine, una vecchia conoscenza, una certezza».
Un identikit che è anche un messaggio per il Lecce, che a Salerno non potrà contare sul rapporto diretto con Baroni, messo in castigo per la beffarda serata con il Monza. Salernitana e Lecce si trovano di fronte, domani sera, dopo gli incredibili arbitraggi e Var che hanno avvelenato le rispettive partite, con la Juventus a Torino e con i brianzoli al Via del Mare. Su un fronte e sull’altro è accaduto l’assurdo che ha scoperchiato le pentole pallonare sulla funzione della tecnologia che dovrebbe garantire la correttezza dei risultati e che invece finisce con l’“inventare” esiti finali assai diversi da quelli che maturano sul campo. Il Barone Causio non usa mezzi termini. «Il gol negato alla Juventus ha condizionato il risultato e la classifica in vetta, con la Juve che avrebbe agganciato l’Inter superando Lazio e Roma - sottolinea -. Ed il Lecce che, ove avesse potuto contare sui rigori che non gli sono stati concessi, sarebbe stato magari sulla stessa linea di Verona e Spezia, con un diverso respiro in classifica e con il vantaggio anche psicologico della prima vittoria stagionale». Entra nel merito, Causio. «È veramente assurdo che a Torino non sia stata vista la posizione di Candreva, e che comunque quello di Bonucci non era un fuorigioco determinante per l’azione; pare impossibile poi che Pairetto non abbia visto ben tre rigori, due per il Lecce, uno per il Monza. Gli errori di questi arbitri non sono accettabili, meritano ogni riflessione, non possono condizionare un calcio che ha costi altissimi. Ancora più grave la gestione del Var, che ha dimostrato limiti pesanti».
Ed il Lecce, che ha un’età media di 23,3 anni, con la politica dei prestiti, sta giocando la carta esperienza, e nelle retrovie già si vede l’importanza di Pongracic, aspetta il campione del mondo francese Umtiti. Il Lecce ha già avuto proprio nel grande Brazil, Franco Causio un campione del mondo in squadra. «A Umtiti auguro ogni bene. È impoportante per lui recuperare la condizione migliore, poi sarà certamente di grande aiuto per il Lecce».
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