Baschirotto: "E' stato un onore per me giocare accanto a Umtiti"

Federico Baschirotto
Federico Baschirotto
di Tonio DE GIORGI
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Sabato 3 Giugno 2023, 05:00
Un anno fa, in questo stesso periodo, Federico Baschirotto era già in vacanza. E forse iniziava a scrutare all’orizzonte la meta più importante della sua carriera. Qualcosa già bolliva in pentola e non erano le solite voci. Così, a ritiro in corso, ha traslocato dall’Ascoli al Lecce, dalla Serie B alla Serie A e per lui è stato un anno da incorniciare: 36 partite 36, 3 gol, 1 assist.
«È stata una grande stagione - racconta con un po’ di emozione il 26enne difensore veneto -. Il merito è dei dei miei compagni, del mister, dello staff. Se ho fatto una grande stagione lo devo a loro». Strada facendo “Baschi” ha fatto passi da gigante nel calcio che conta. «Sono cresciuto tanto sia a livello calcistico che umano. Questa squadra mi ha dato tanto a livello emotivo. Vedevo compagni che come me erano al primo anno di Serie A e non mollavano mai, davano tutto. Ogni giorno spingevamo sempre di più. Mi accorgevo che miglioravo partita dopo partita e continuavo a spingere». Un cammino che si concluderà domenica sera dopo la partita contro il Bologna al Via del Mare, atto finale di un campionato incredibile, che resterà nella storia del Lecce per tanti motivi. Anche per l’età media, la più bassa di Serie A, della compagine allenata da Baroni. Nonostante questo la squadra si è battuta su ogni campo, contro ogni avversario senza mai snaturare il proprio credo calcistico e conservando la propria identità. «Non abbiamo mai temuto di non potercela fare - continua Baschirotto -. In Serie A capitano momenti difficili, soprattutto ad una neopromossa. Però noi credevamo nel nostro lavoro e quindi sapevamo che ce l’avremmo fatta, ci abbiamo sempre creduto e così è stato». E Baschirotto è stato uno dei trascinatori della squadra quando nel pre-partita caricava i propri compagni con parole semplici, ma ricche di significati. «Il momento peggiore della stagione è stato quando abbiamo avuto il calo e facevamo fatica a vincere - rivela -. Dopo la magnifica vittoria contro l’Atalanta non riuscivamo più a fare punti. È stato difficile rialzarsi, pian piano ci siamo riusciti. La consapevolezza della nostra forza l’abbiamo acquisita in ogni partita. Anche quando perdevamo portavamo a casa qualcosa. I dati dicono che non abbiamo mai preso più di gol, questo fa capire che la squadra c’è e che ha tenuta mentale. Anche se in difficoltà non mollava». Baschirotto ha avuto anche la fortuna di giocare accanto a un fuoriclasse del ruolo, Samuel Umtiti. «Nel 2018 mentre io giocavo in Serie D lui vinceva il Mondiale con la Francia, segnando pure un gol in semifinale. Lo vedevo giocare e pensavo: “chissà quanto è bello giocare un Mondiale, magari un giorno toccherà a me”. Poi me lo sono ritrovato nel Lecce ed è stato emozionante. A volte mi chiedo se è tutto vero. È motivo di orgoglio giocare con lui. Ha dato tanto a tutti, lo ringraziamo perché è una persona eccezionale oltre che dal cuore d’oro. Samuel si è messo a disposizione della squadra con umiltà».
È la settimana dei saluti, della festa con la città, con il Salento. «È stata una settimana incredibile, giorni pazzeschi, faccio fatica a descrivere le emozioni - confida Baschirotto -. A Monza mi sono lasciato andare alle lacrime di gioia per tutti questi sacrifici fatti insieme ai miei compagni per raggiungere la salvezza che dedico alle persone a me vicine, al mio procuratore, ai tifosi, ai miei compagni».
Per Baschirotto la stagione si concluderà con la maglia della Nazionale. Il difensore ha ricevuto una telefonata direttamente dal ct Mancini. Alla prima non ha risposto non avendo riconosciuto il numero; alla seconda ha risposto pensando ad uno scherzo: «È stata un’altra emozione la chiamata del mister - conclude -: mi ha reso orgoglioso del percorso fatto ed ero davvero emozionatissimo. Fra tre anni non so dove mi vedo. Sono uno che lavora tanto sul presente per raggiungere grandi obiettivi, cerco di guardare nel piccolo per raggiungere il grande»
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