Papadopulo avverte il Lecce: "Dal mercato niente stravolgimenti, la forza del Lecce sta nel gruppo. E i giovanni cresceranno"

Mister Giuseppe Papadopulo
Mister Giuseppe Papadopulo
di Antonio IMPERIALE
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Lunedì 5 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:46

"Operazione quota venti”, subito alla ripresa del campionato, dopo la lunga pausa, e l’inverno potrebbe scaldare i sogni del Lecce e del Salento. «Si tratta di riprendere il discorso dal punto nel quale il Mondiale lo ha interrotto, con il Lecce con ben otto punti di vantaggio sulla zona rossa, un vantaggio che potrebbe farsi incolmabile con un’altra accelerata. Baroni ed i suoi potranno portarsi a cavallo delle due zone della classifica, spostandosi magari sul versante sinistro e vivere una stagione di grandi soddisfazioni». Parole di Beppe Papadopulo, toscano come Baroni, ricorda il tecnico di Cecina che vanta la promozione in A con il Lecce e che magari si porta il rimpianto per non averla giocata, quella serie A conquistata ai play off, dopo un torneo entusiasmante, «questione di malintesi, ma io Lecce ce l’ho nel cuore e mi sento pugliese, per aver allenato il Lecce, ma anche il Bari, il Monopoli, l’Andria, il Brindisi».

Il campionato

Gli leggiamo il calendario che porta la Lazio al Via del Mare, già il 4 di gennaio, e il Milan il 14, dopo lo scontro diretto con lo Spezia in Liguria. E, a seguire, i match con il Verona, in Veneto, con la Salernitana nel Salento e la trasferta di Cremona, tre incontri che valgono il doppio, poi la Roma di Mourinho nel Salento l’11 febbraio.
«Incontrare le grandi come Lazio e Milan in casa all’inizio della ripresa può essere un toccasana, specialmente se il Lecce riparte dallo stato di grazia anche psicologico delle ultime partite prima dello stop, Udinese, Atalanta, Sampdoria. Ricordo il tifo di quello stadio dove ho trascorso giorni straordinari, ho negli occhi i tifosi giallorossi, e immagino con quale impazienza stiano aspettando il ritorno del campionato per riempire di gioia il Via del Mare».
È un Papadopulo entusiasta del Lecce di Baroni, con il quale ha occasioni di incontrarsi, visto che Baroni ha la barca da quelle parti. «Un tecnico molto intelligente che ha saputo fare tesoro delle difficili esperienze precedenti vissute in serie A, con squadre che avevano magari lo stesso livello del Lecce, traendone perciò insegnamenti particolarmente significativi». È un ammiratore di Corvino e di Trinchera. «La forza di Pantaleo è la capacità di scovare potenziali campioni in ogni angolo del mondo, con un intuito che gli consente di vedere oltre quello che vedono gli altri e di vincere molto spesso scommesse che magari inizialmente possono sembrare difficili. Accanto a lui c’è Trinchera, ragazzo serio intelligente che ho conosciuto direttamente quando era un mio giocatore nell’Avellino. Questo Lecce giovane ha anche un futuro importante». E via a parlarti di Banda e degli altri. «Banda mi piace moltissimo, veloce, fantasioso, con personalità, con una grande potenzialità di crescita. Mi piace molto Gallo che seguo già dalla scorsa stagione, e che ha compiuto passi da gigante, Hjumald è sempre più padrone del centrocampo, dove Gonzalez è un’altra scommessa vincente di Pantaleo, Colombo si va rivelando un autentico campioncino, ma in attacco mi piace anche Cessay, Strefezza è determinante, incontenibile, capace di sorprendere ogni difesa, Di Francesco mette la sua esperienza importante e potrà fare ancora meglio sino alla fine, e poi in difesa, l’idea Baschirotto che arriva dai campionati minori si è rivelata straordinaria. Intelligente l’operazione Umtiti, un campione del mondo a fare la chioccia, a dare sicurezza, garanzie di personalità in un reparto che conta anche su Pongracic».
Il mercato può ridisegnare i valori delle squadre, cosa può servire ancora al Lecce? «Il Lecce avrà ancora maggiore forza dalla crescita dei suoi giovani, potrebbe essere utile magari un altro uomo di peso a centrocampo.

Ma la forza della squadra è nel gruppo coeso e disponibile, attenzione perciò a non rompere gli equilibri più importanti». La ripartenza dopo una sosta così lunga, pone comunque inevitabili interrogativi. «È la prima volta che si sta fermi così a lungo a cavallo dei due gironi. Può essere utile per le squadre che hanno già dato tanto. Conterà molto il lavoro dei preparatori atletici, se si sbaglia il dosaggio la si può pagare cara. Sotto l’aspetto tattico invece si è già collaudati. Importanti come sempre le dinamiche psicologiche».

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