Il Lecce più solido con l'ingresso dell'imprenditore Barbetta. Avrà il 10 per cento delle quote del club salentino

Luciano Barbetta con i figli Gaia e Cesare
Luciano Barbetta con i figli Gaia e Cesare
di Tonio DE GIORGI
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Martedì 12 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:41

Dalle promesse ai fatti. Come anticipato nei giorni scorsi prima dal presidente Saverio Sticchi Damiani e subito dopo dal socio di riferimento Renè De Picciotto, la compagine dell’Us Lecce spa si arricchisce con l’ingresso di un nuovo socio. Si tratta del noto imprenditore neretino Luciano Barbetta, che è pronto ad acquisire una quota societaria di circa il 10 per cento. L’accordo, raggiunto alla viglia del match con il Frosinone, sarà formalizzato nei prossimi giorni presso lo studio del notaio Rocco Mancuso. Ad illustrare i termini dell’intesa è stato il presidente Sticchi Damiani nel corso di una conferenza stampa che si è svolta ieri mattina al Via del Mare. «L’azienda di Luciano Barbetta rappresenta una delle realtà più importanti, più solide ed etiche del territorio. Barbetta ha tre aziende, in diversi settori, e quella principale opera nel settore tessile e dell’abbigliamento di lusso. Ha un fatturato di circa 90 milioni di euro annui, 250 dipendenti diretti e altri 750 esterni, che lavorano in esclusiva con il gruppo. Sono felice di presentarlo e di accoglierlo nella famiglia del Lecce calcio».

L'input di Liguori

Tra le parti c’è stato subito feeling. «È stato il nostro vice presidente Corrado Liguori ad avvicinare Barbetta al Lecce e a coinvolgerlo in questo progetto sportivo. Come saprete, la società ha puntato all’allargamento della base sociale ma con criteri rigorosi e stringenti perché volevamo avere con noi imprenditori legati a tutto il Salento, al Lecce, che svolgessero la propria attività di impresa secondo certi valori di etica e di rispetto, che sono le caratteristiche delle aziende di Barbetta. Il nuovo socio entrerà con una quota pari a circa il 10 per cento ma è bene dire che gli attuali soci non percepiranno alcun corrispettivo. In base alla due diligence e al valore che è stato dato al club, si è stabilito il valore equivalente della quota che sarà versato dal nuovo socio come finanziamento al club. Cediamo, pertanto, le nostre quote a zero». Sticchi Damiani ha sottolineato la linea dell’Us Lecce, in controtendenza con quella di altre società di B, sorrette da gruppi e fondi stranieri che non hanno un volto. «Andiamo avanti attraverso il territorio e i fondi del territorio», ha aggiunto Sticchi Damiani prima di cedere il microfono al vice presidente Liguori, alla presenza di Silvia, Salvatore e Dario Carofalo, del direttore generale Mercadante e dello Stadium manager Provenzano. «Una famiglia che ama il Lecce e il territorio - ha attaccato Liguori -.

Barbetta ha sempre puntato sulla qualità, con la quale a mio avviso si supera tutto ed è premiante. Dirige un’azienda che condivide i nostri stessi valori. Con lui non avvieremo un rapporto di collaborazione per la produzione della nostra linea di abbigliamento, ma ci ha indicato alcune aziende del settore. Vedremo».

Il perché della scelta

L’imprenditore neretino, accompagnato dai figli Gaia e Cesare, ha spiegato il motivo che l’ha spinto ad entrare a far parte del sodalizio giallorosso. «Il Lecce ha un seguito importante sul territorio soprattutto per i giovani. La nostra azienda ha puntato tutto sulla qualità e abbiamo voluto condividere un progetto che ha anche una funzione sociale, perché il calcio, specialmente nel Salento, è molto importante. La nostra azienda non ha puntato mai sulla massimizzazione del profitto, ma su un profitto di qualità perché noi abbiamo ritenuto che l’imprenditore non deve essere considerato il proprietario dell’azienda, ma il gestore dell’azienda da consegnare alle generazioni future nel migliore stato di salute possibile»

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