Taranto-Picerno 3-0 Ritorno al passato e quel risentimento covato a lungo

Taranto-Picerno 3-0 Ritorno al passato e quel risentimento covato a lungo
di Giovanni Camarda
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Lunedì 1 Febbraio 2016, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 10:48

Meglio non fare troppo caso ai due punti rosicchiati alla Virtus, in fondo anche prevedibilmente, considerati gli impegni di giornata. Fanno invece più notizia altri elementi, a loro modo emblematici. Intanto il numero di spettatori presenti ieri allo Iacovone, forse 800 o giù di lì, in ogni caso meno di mille. Molto, ovviamente, è dipeso dalle restrizioni imposte dalla Prefettura in curva nord, di fatto svuotata. Ma quasi vuota era anche la gradinata a testimoniare una disaffezione che va oltre i divieti e chiama direttamente in causa i risultati negativi, le delusioni che si accumulano da settimane, da mesi, da anni. D’altro canto, se tifare è una passione, come ogni passione ha bisogno di essere alimentata, a differenza di quanto accaduto in questa stagione e in quelle passate.
 


Sta di fatto che, a Taranto, 800 persone sono numeri da partitella del giovedì. Un dato sul quale riflettere, tutti, a cominciare dalla società, che si starà chiedendo come mai si sia arrivati a tanto, a dispetto di sacrifici enormi fatti pur di allestire una squadra competitiva e ambiziosa. Obiettivo fallito per ragioni da ricondurre alla gestione, alle scelte, alla programmazione. E danno molto da pensare anche le parole di fuoco pronunciate da Ciarcià nei confronti di Campilongo, figlie di un risentimento covato a lungo ed esploso prima nelle prestazioni e solo ieri nelle dichiarazioni. Anche questa una situazione dalla quale emerge l’inesperienza complessiva ed oggettiva di una proprietà per la prima volta chiamata a guidare in solitario una società di calcio e quindi esposta a rischi maggiori se non adeguatamente supportata da figure tecniche affidabili, preparate e serie. Pertanto, a meno di clamorosi sviluppi, sarà il caso di assegnare a questo campionato i connotati del tirocinio, nella speranza che quanto accaduto aiuti a capire, a crescere e a non ripetere errori clamorosi. Sul campo ma soprattutto fuori.

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