Taranto "a canestro": il Cus Jonico acquisisce un titolo di serie B. Il presidente Cosenza: è una gioia immensa

Il Cus Jonico in azione
Il Cus Jonico in azione
di Antonio RODI
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Giovedì 28 Maggio 2020, 08:49
La fumata bianca è giunta nelle scorse ore per il passaggio del titolo di Chieti al Cus Jonico Taranto. La dirigenza della città dei due mari ha così acquisito il diritto a partecipare al prossimo campionato di serie B grazie al titolo rimasto in giacenza, nelle mani del sodalizio abruzzese, dopo che lo stesso ha rilevato l’A2 di Montegranaro. «Era un obiettivo che ci eravamo prefissati già tre anni fa quando abbiamo lasciato la serie B al termine di una stagione sfortunata, piena di infortuni ed episodi sfavorevoli», è stato il primo commento del presidente Sergio Cosenza, che non nasconde certo l’euforia per il traguardo raggiunto -. Poi, ci siamo riorganizzati e soprattutto la scorsa estate abbiamo voluto darci una sorta di upgrade a livello generale: societario, tecnico e manageriale. Avremmo voluto chiaramente ottenere la promozione sul parquet ed eravamo convinti di poter vincere i playoff quest’anno ma le contingenze sanitarie ci hanno fermato. Poi, è arrivata questa opportunità che, grazie al contributo dell’amministrazione comunale e dei nostri sponsor abbiamo colto al volo».
La ferma volontà di voler riportare la palla a spicchi tarantina in un campionato nazionale si era palesata sin da subito, immediatamente dopo lo stop forzato del campionato di C Gold nel quale la squadra allenata da Davide Olive ne era un’assoluta protagonista. Proprio dal coach nativo di Mesagne il Cus è pronto a ripartire.
Insieme al suo staff, in queste settimane il presidente Sergio Cosenza ha continuato a lavorare sottotraccia perché il sogno diventasse realtà. È rimasto sempre vigile, ha intrecciato le relazioni del caso ed alla fine è riuscito nel suo obiettivo. All’inizio solo rumors, voci e qualche sondaggio esplorativo che, però, si sono sempre più diffusi con il passare dei giorni, fino al lieto fine.
Di fatto, dando seguito alla grande stagione in C Gold culminata con terzo gradino del podio prima della sospensione dei campionati dovuta all’emergenza per Covid-19. «L’approdo in B è il risultato della comunione di intenti che ha visto il Cus Jonico in prima linea con il tessuto sociale ed economico della città, a corredo di un anno di lavoro cominciato la scorsa estate per allargare la base societaria, e la fattiva collaborazione e partecipazione dell’amministrazione comunale che nella figura del sindaco Rinaldo Melucci e dell’assessore allo sport Fabiano Marti hanno sostenuto le sorti del Cus Jonico non solo in termini di tifo sugli spalti nella passata stagione», ha ribadito il presidente del sodalizio cussino.
Il basket del capoluogo jonico può quindi esultare, ritornando nella terza serie nazionale dopo appena tre stagioni. L’ultima apparizione risale infatti all’annata 2017/2018 quando la formazione rossoblù venne sconfitta nei playout dal Giulianova, che condannò i rossoblù alla caduta in serie C.
Grande euforia anche da parte del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. «Sarà un anno davvero importante per la nostra città - ha detto -. La ripartenza dopo la pandemia, l’avvio dei grandi cantieri nel centro storico, il superamento della monocultura dell’acciaio, il ritorno di navi da crociera e portacontainer al porto, lo sport rossoblù in categorie nazionali, la città dà segnali incoraggianti e proprio lo sport può essere un volano economico non trascurabile, siamo molto contenti. I problemi sono ovviamente tanti e complessi, ma queste notizie non sono un caso fortuito e ci indicano che la strada è quella giusta, per l’immagine della città e la prospettiva di tante attività economiche».
Taranto riprende allora la strada della terza serie nazionale dopo la primissima apparizione del 2013/2014 (il Cus venne ammesso per meriti sportivi, dopo aver sfiorato sul campo la promozione -sconfitta nella finale play off per mano del Maddaloni) e averla abbandonata nel 2016/2017, condannato dal Giulianova dopo una serie di playout a dir poco palpitante, che si conclude in gara 3 proprio in terra teramana.
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