Ci siamo. Il giorno è arrivato, o in C o in D. A Venosa, oggi pomeriggio, il Taranto dovrà capire quale strada prendere: tornare nel professionismo, in una dimensione consona al passato e lasciarsi alle spalle le frustrazioni del dilettantismo; oppure masticare amaro l’ennesima beffa. Roba da cuori forti, da appuntamenti destinati a rimanere nella storia sportiva di una città. Non è mai capitato in D di giocarsi la promozione in una specie di finale; era successo tra i professionisti con i tanti play-off giocati. Naturalmente, con il Picerno dietro ad un punto, occorre vincere: le restanti combinazioni (i lucani ospitano il Gravina) sono puramente teoriche. La pratica dice che occorre prendere i 3 punti contro il Lavello, una delle migliori formazioni del girone, partita per vincere il torneo e adesso a caccia di punti per agganciare la consolazione degli spareggi.
"Regaliamoci una gioia"
Sarà una partita vera, non una semplice formalità. E questo arricchisce di tensione e di valore il match. “Vogliamo vincere e regalarci questa immensa gioia”, ha detto ieri il tecnico Laterza nella conferenza stampa prepartita, “abbiamo disputato un’annata ottima, domani può diventare grande. Se lo meriterebbe la società, il gruppo di ragazzi straordinari che alleno, la città che con passione sta vivendo questo finale. I calciatori si sono allenati benissimo in settimana, tanto da mettermi in difficoltà nelle scelte. Un paio me le porterò fino a domani mattina, ma saranno tutti utili, anche a partita in corsa. Condizione e concentrazione sono fondamentali. Vogliamo questo obiettivo. Rientrano Ferrara e Matute dalla squalifica, tutti sono a disposizione, anche se qualcuno non ha i 90’ nelle gambe e quindi potrà essere utile nell’arco dell’intera partita, perché ci sarà da spendere tante energie mentali e fisiche”.
Lucani da prendere con le molle
Il Lavello sarà, come sempre, 4-3-3. Liurni è squalificato, El Ouazni non al meglio (si gioca la maglia da titolare con Burzio, pure lui non al top). Il centrocampo dei padroni di casa è di tutto rispetto con Giunta, Herrera e Lorenzo Longo. Brillante in fase di possesso, il Lavello denuncia qualche limite difensivo ed in casa non ha mai perso. Ancora poche ore e si saprà quale strada avrà imboccato il Taranto: la C sarebbe il giusto coronamento.