Equilibrio e compattezza: è un Taranto convincente

Equilibrio e compattezza: è un Taranto convincente
di Vito DI NOI
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Martedì 26 Ottobre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:28

La versatilità tattica è uno dei parametri base attorno ai quali è stato costruito il Taranto versione 2021/2022: Laterza, sin dal ritiro di San Giovanni Rotondo, ha plasmato la squadra secondo i dettami del 4-3-3, modulo che garantisce equilibrio tra reparti e, soprattutto, coesione nei momenti più complicati. I numeri premiano tale intuizione: debacle di Catanzaro a parte, i rossoblù non sono mai stati in balia degli avversari e i punti in classifica sono un buon bottino per una compagine giovane che si riaffaccia al professionismo dopo i complicati anni vissuti nell’inferno dei dilettanti. Ma l’etichetta di difensivista piace poco a Laterza: non è un mistero che l’allenatore rossoblù sia amante di quel 4-2-3-1 che, nella passata stagione, ha proiettato gli ionici nelle zone altissime di graduatoria, poi suggellate con un’impostazione differente per via delle tante problematiche fisiche occorse ai giocatori più rappresentativi.

L'1-1 di Foggia

Questo Taranto, però, può osare: lo ha fatto a seguito del momentaneo vantaggio della Fidelis Andria e, soprattutto, sul green dello Zaccheria contro un Foggia che, soprattutto nel primo tempo, ha risentito dell’estro e dell’imprevedibilità di una trequarti inedita composta da Giovinco al centro, Santarpia sulla sinistra e Mastromonaco sulla destra. Il “nuovo” modulo piace, ma in particolar modo convince: i recuperi di Pacilli, Falcone, Ghisleni e Santarpia, quest’ultimo più di natura mentale che fisica, consentono di pensare in una maniera differente e non si esclude che, quanto visto a Foggia (per la prima volta dall’inizio), non possa essere un cliché tattico costante nel corso del campionato. 

Mediana granitica

Risolta, così, la tanto annosa problematica realizzativa: la squadra ionica non è andata in rete dalla sesta alla nona giornata, ma con lo stravolgimento tattico operato da Laterza sono stati messi a segno tre gol, due di questi su calci di rigore (trasformati con freddezza da Saraniti) e uno frutto di una perla balistica tirata fuori dal cilindro da Santarpia. I due penalty, entrambi indiscutibili, hanno rappresentato l’apice di una manovra offensiva ben costruita, nel dettaglio impostata dalle retrovie e limata sulla linea della trequarti. Tanto lavoro, apparentemente oscuro, viene svolto in mediana. L’insolita coppia Marsili-Civilleri si sta rivelando una delle più compatte della categoria: se le prestazioni del capitano ionico, in virtù di una carriera di assoluto prestigio, non sono una novità, lo sono e tanto quelle del centrocampista ex Licata, fin qui autore di una stagione ai limiti della perfezione, ma rimasto nel limbo della Serie D per troppo tempo se si considerano le precedenti esperienze in Lega Pro prive di fortuna o, in ogni caso, tutt’altro che trascendentali.

Eppure, con impegno e sacrificio, l’atleta palermitano è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nello scacchiere di Laterza: pensare a un Taranto senza di lui è diventato praticamente impossibile. Si apre oggi, intanto, una settimana fondamentale in casa rossoblù: sabato prossimo, allo Iacovone, sarà di scena un Potenza che sembra già giovare della cura Trocini. La classifica non lo dice, ma quello contro i lucani è a tutti gli effetti un match-salvezza da vincere a ogni costo: conquistare l’intero bottino significherebbe essere già a metà strada dopo appena due mesi di campionato.

Anche se, numeri attuali alla mano, è forte l’impressione che il Taranto abbia tutte le carte in regola per concorrere per qualcosa di più prestigioso senza, tuttavia, dimenticare le esperienze passate.

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