Metamorfosi Taranto, squadra viva dopo il 2-2 col Crotone

Metamorfosi Taranto, squadra viva dopo il 2-2 col Crotone
di Vito DI NOI
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Venerdì 2 Dicembre 2022, 05:00

Pimpante e cinico malgrado le due occasioni sprecate nel finale: la metamorfosi del Taranto contro la vicecapolista Crotone ha restituito parzialmente fiducia a un gruppo uscito con le ossa rotte dalla doppia trasferta di Francavilla e Avellino, ma in generale da un mese di novembre in cui si conta anche il ko di Picerno. La classifica non sorride, anzi, ha risucchiato i rossoblù in piena bagarre playout, ma anche i più ottimisti, alla vigilia dell’incontro con i pitagorici di Lerda, avrebbero firmato per un pari. Ma cosa è accaduto in appena tre giorni tale da assistere a un così repentino cambio di passo? Capuano, in conferenza stampa, ha sottolineato che contro l’Avellino ha sbloccato la contesa grazie a due calci di rigore inesistenti e che, senza gli stessi, la gara sarebbe scivolata via verso un inesorabile 0-0. Probabilmente ha ragione, ma neppure il Taranto del Partenio ha mai dato l’impressione di poterla sbloccare.

Punto d'oro contro la seconda in classifica

Al cospetto della corazzata di Lerda, invece, gli ionici hanno segnato due reti, sfiorato la terza a più riprese e dimostrato che, malgrado le difficoltà, sono vivi. È stato sufficiente, in particolare, qualche accorgimento tattico da parte dell’allenatore. In primis, un terzetto di retroguardia tutto over: con Antonini e Manetta, in particolare, spazio dapprima a Formiconi e poi, dopo l’infortunio di Diaby, a Vona. Qualche disattenzione si è verificata ugualmente, ma la squadra, in generale, ha retto bene alle pressioni degli avanti calabresi. Crotone disorientato, inoltre, dalla continua alternanza in mediana tra Labriola e Mazza: quest’ultimo ha sfornato un assist al bacio per Antonini e ha talvolta agito da regista. Ultima in ordine di ruolo, ma probabilmente decisiva, la mossa Tommasini dal primo minuto: l’ex Paganese, in pochi mesi, mise a segno sette reti ed era per certi versi clamoroso che in rossoblù non fosse ancora riuscito a sbloccarsi. Prestanza fisica e attacco alla profondità: il suo gol è giunto a coronamento di una serie di prestazioni più che positive talvolta oscurate dalle decisioni arbitrali (rete annullata a Torre del Greco e rigore non concesso a Picerno). Lì in avanti risulta indispensabile soprattutto al netto delle difficoltà di Infantino, centravanti di peso del Taranto, ma che in riva allo Ionio, finora, sta facendo fatica (solo un sigillo, su rigore, nel derby contro il Foggia).

Ostacolo Pescara

Lo scenario apparentemente apocalittico del pre-Crotone ha lasciato spazio a uno senz’altro di maggior fiducia anche se la trasferta di Pescara di lunedì sera, Monday night della serie C, si preannuncia particolarmente complessa. La truppa di Colombo, dopo il ko di Francavilla, è scivolata a -9 dal Catanzaro, ma resta comunque in scia del secondo posto, a questo punto obiettivo principale degli abruzzesi che significherebbe approdo direttamente alle final eight dei playoff. All’Adriatico scenderà in campo un Taranto ancora incerottato e con la grossa incognita legata a Diaby, uscito malconcio dopo poco più di un quarto d’ora nella partita di mercoledì.
C’è poi il pericolo giallo che incombe su Guida, due giorni fa finalmente protagonista di una prestazione degna del suo talento (e apprezzata anche da Capuano) e sul difensore-goleador Antonini, vicecapocannoniere del gruppo con tre reti all’attivo. Mancherà ancora Antonio Romano che, in terra pescarese, sconterà l’ultimo turno di squalifica per poi tornare arruolabile nel match-salvezza contro il Monterosi, prima tappa di una settimana che si concluderà poi con l’altra sfida della vita a Messina.

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