Sticchi Damiani: "Un nuovo socio nel Lecce per un club più forte. Baroni? Presto ci sarà un incontro"

Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani
Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani
di Lino DE LORENZIS
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Domenica 8 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 19:04

Ha dormito solo poche ore Saverio Sticchi Damiani dopo la notte di festa per il ritorno del Lecce in serie A. Ha prevalso la voglia di andare in giro a raccogliere gli abbracci della gente, il desiderio di condividere con tutti la gioia della promozione. «Sono l’uomo più felice del mondo - racconta - da quando sono diventato presidente effettivo, nel 2017, in cinque anni abbiamo raggiunto 3 promozioni con la prima squadra e una con la Primavera. Quindi, sono quattro in tutto. Per me è importante anche quella ottenuta con i ragazzi».

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Presidente Sticchi Damiani, è stata una promozione sofferta, fino alla fine.
«È vero, è stata particolarmente sofferta, non certo per nostri limiti. Noi abbiamo fatto un percorso strepitoso, ma il campionato è stato difficilissimo per la presenza di compagini attrezzate. Anche chi è retrocesso è partito per fare un campionati diverso e sappiamo tutti com’è finita. Il Lecce è arrivato primo mettendo in mostra tanti giovani di proprietà».
Tra i tanti messaggi ricevuti quali ha gradito di più?
«Devo dire che ho ricevuto migliaia di messaggi da tifosi, istituzioni, società di serie A che mi hanno scritto, anche istituzioni arbitrali.

Torniamo in una categoria che ho conosciuto e con presidenti che conosco bene. Devo ammettere però che mi hanno riempito il cuore soprattutto i messaggi di alcuni cari amici».

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Ora bisognerà programmare il futuro: il contratto di mister Baroni scade il 30 giugno. Pesante di confermarlo anche in serie A?
«Il mister e i componenti del suo staff sono stati straordinari, gente di poche parole ma tanta sostanza e professionalità. Ho apprezzato il loro approccio così serio al lavoro. Insieme hanno raggiunto un risultato così complicato e sicuramente gran parte dei meriti è loro. È stato tutto così compresso il finale di campionato in cui, con due punti di differenza potevi trovarti al primo o anche al quinto posto. Per questo motivo nessuno di noi ha mai parlato dei programmi futuri. Non è una frase di circostanza, siamo rimasti concentrati sull’obiettivo finale. Chiaramente nei prossimi giorni faremo le valutazioni con Corvino, Trinchera e con Baroni».
Il Lecce si ripresenterà ai nastri di partenza della serie A con tanti calciatori di proprietà: è soddisfatto?
«Questo aspetto ci rende orgogliosi. Abbiamo davvero tanti calciatori di proprietà, ora basterà un certo numero di innesti per completare la rosa. È stato fatto un grande lavoro, c’è stata una razionalizzazione dell’organico. Andiamo in A avendo sotto contratto i grandi protagonisti della stagione, in questo modo abbiamo razionalizzato i costi in modo intelligente, grazie a Corvino e Trinchera. Così potremo migliorare la rosa ma sempre con rigore finanziario».
I tifosi le hanno chiesto l’Europa...
«L’ho preso come un incoraggiamento, è giusto lasciare liberi i tifosi di sognare, è il bello del calcio. Bisogna avere la libertà di sognare senza porsi limiti ed è giusto che il tifoso lo faccia. Per me è stato un gesto di stima nei nostri confronti. Emozionante».
Cosa vuol dire ai tifosi leccesi?
«Guardi, se avessimo avuto a disposizione due stadi Via del Mare li avremmo riempiti entrambi. La gente si è innamorata di questo progetto, altro non è che sentirsi attaccati alle sorti di questa squadra e di questo territorio. Penso che i salentini si siano appassionati al nostro modo di fare calcio, ragionato e ragionevole. E soprattutto pieno di passione. In questi anni ci siamo fatti conoscere dalla piazza, che ha apprezzato anche il nostro basso profilo, senza fare grandi proclami, di conseguenza si sente garantita dal nostro impegno, che non mancherà mai».
Presidente, dopo due stagioni difficili a causa del Covid, in vista del prossimo campionato di serie A tornerà la campagna abbonamenti?
«Certamente. E magari cercheremo di riaprirla subito considerato che la serie A inizierà il 14 agosto. Prima il Via del Mare era un contenitore enorme dove c’era posto per tutti. Ora è diventato piccolo. Ecco perché vogliamo dare l’opportunità a tutti di abbonarsi garantendo una presenza tutto l’anno. Certo, il sogno è lo stadio di soli abbonati».
A proposito, il Via del Mare necessita di qualche altro “ritocco”?
«Abbiamo speso già oltre 6 milioni di euro per mettere a posto tante cose. Dal settore disabili alla ristrutturazione di tutta la Est, sostituendo il vecchio ferro con i vetri. Poi ancora gli sky box, la pista e tanto altro. Nell’ultimo anno della serie A ci siamo giocati parte del budget, un sacrificio che ora non dovremo più sopportare e che invece destineremo alla parte tecnica. Il sogno resta la copertura dello stadio, ma ci deve essere un’intesa con il Comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo. I parcheggi? Il sindaco mi ha promesso che la zona antistante la tribuna centrale verrà sistemata e saranno collocati un po’ di alberi. Noi non possiamo intervenire perché quell’area non è oggetto della concessione».
Nella sera della festa c’è stato solo un neo: De Picciotto, fischiato dai tifosi, è andato via...
«Mi creda, mi è dispiaciuto tantissimo ciò che è accaduto al momento della premiazione. Tutti abbiamo fatto grandi sacrifici per raggiungere questo obiettivo, era una giornata di festa e anche Renè meritava di gioire con noi. Al netto di alcuni concetti comunicati forse intempestivamente, posso assicurare che lui non voleva offendere nessuno. Ecco, vorrei che questa cosa si chiarisse al più presto solo perché è stato l’unico neo di una serata perfetta. Conosco le intenzioni delle sue parole, ma so anche che nel calcio basta poco per essere fraintesi. Spero che tutto si chiarisca presto perché mi dispiace davvero».
Presidente, da mesi Mencucci, ex dirigente della Fiorentina, collabora con il Lecce: sarà inserito ufficialmente nell’organigramma del club?
«In effetti, Sandro Mencucci da tempo collabora con noi, è un professionista di grande livello che conosciamo da tanti anni. Ora stiamo ragionando per rendere la sua collaborazione da occasionale a stabile e vedremo con che ruolo».
Lei aveva annunciato anche l’imminente ingresso di un nuovo socio. Si tratta del banchiere salentino Boris Jean Collardi?
«Posso dire che con Barbetta abbiamo completato l’ingresso mentre ora siamo ai dettagli con un altro potenziale socio, alle stesse modalità di Barbetta. Non posso dire altro. Abbiamo previsto due soci al 10% cadauno convinti che la loro presenza possa rafforzare il club».
Il presidente non lo dice ma con Collardi, che vive nel cuore della Lecce barocca, si è giunti alle battute finali. Entrerà nel club con un altro suo amico.

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