Anche il calcio teme il caro energia. La C trema: «Club a rischio, il governo intervenga»

Anche il calcio teme il caro energia. La C trema: «Club a rischio, il governo intervenga»
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Mercoledì 14 Settembre 2022, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 00:10

«Il costo dell’energia per i club di serie C rischia di produrre danni pesanti e di far svanire le politiche di contenimento dei costi. Noi siamo il calcio del territorio, il calcio sociale. Il premier Draghi sa che siamo, altresì, un settore produttivo. Occorre intervenire subito». Il grido d'allarme è di Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro. Il calcio "del popolo", la terza serie nazionale, professionismo con tante piccole realtà che cercano di affermarsi e sognano la scalata. In C da anni convivono club di cittadine e spesso paesi con piazze enormi (Catanzaro, Crotone, Cesena, tanto per fare alcuni esempi di questa stagione, senza dimenticare Bari e Lecce che vi sono passate nelle ultime stagioni). 

Ghirelli: «Il governo ci consideri attività produttiva»

«Per i bilanci dei club - prosegue Ghirelli - la situazione è serissima e gravissima. L’aumento dei costi dell’energia e del gas stanno rapidamente creando una situazione insostenibile. Gli aumenti dei costi hanno portato ad una spesa che varia, in base alle differenti realtà, dal doppio a cinque volte tanto. Ciò accade anche in questo periodo dell’anno in cui la luce solare consente uno spazio di visibilità più ampio nell’arco della giornata. Per ridurre il danno, abbiamo agito sull’orario delle partite concentrando la maggior parte delle gare in orario diurno, seppur dovendo scontare una temperatura più alta, rispetto al serale. Il danno è enorme. La prospettiva dell’inverno aggraverà la situazione per l’uso maggiore dell’energia elettrica per illuminazione a cui si aggiungerà il riscaldamento».

La richiesta a Draghi: «Il governo ci deve considerare un settore produttivo e dare ai club la possibilità di usufruire di tutti gli interventi, previsti o che saranno varati. Noi, stiamo spingendo affinché gli stadi ed i centri sportivi riconvertano le fonti energetiche in quelle a basso costo e con un impatto ambientale inferiore. Contemporaneamente, stiamo progettando lo stadio come il luogo di una nuova centralità urbana. Abbiamo necessità di essere sostenuti per riconvertire stadi obsoleti, inospitali (spesso), con stadi capaci di assicurare migliore accoglienza e nello stesso tempo meno costi energetici» conclude Ghirelli.

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