Serie A, già quattro panchine saltate. Il progetto Lecce e le sue chance

Serie A, già quattro panchine saltate. Il progetto Lecce e le sue chance
di Liberato CASOLE
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Martedì 11 Ottobre 2022, 20:37 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 01:24

Delle ultime dieci squadre della classifica di serie A ben quattro hanno già cambiato allenatore: dopo il Monza passato da Stroppa a Palladino, il Bologna che ha avvicendato Mihajlovic con Thiago Motta, la Sampdoria che si è affidata a Dejan Stankovic per sostituire Marco Giampaolo, ecco il cambio sulla panchina del Verona, che in queste ore si è separato da Gabriele Cioffi. Quattro cambi dopo le prime nove giornate, un altro scongiurato a Salerno - sarebbe stato il quinto – da Davide Nicola grazie al successo della Salernitana proprio sui veneti. E dire che Nicola, fino a due settimane fa, era riuscito a far girare quasi alla perfezione i meccanismi della Salernitana (che delle ultime dieci ha segnato più di tutti, dodici centri) sulla scia di una salvezza praticamente impossibile. Sono bastate due partite con un risultato pesante per metterlo in discussione. Più o meno ciò che si sta verificando a Firenze dove anche Vincenzo Italiano, reduce da una stagione che ha visto il ritorno in Europa della Fiorentina, è finito sulla graticola anche per le quattro reti prese contro una Lazio sempre più sarriana ma anche ermetica (solo cinque gol al passivo). Stessa storia a Cremona: qui Massimiliano Alvini tira avanti tra la fiducia del club e l'ombra dei colleghi avvistati in tribuna.

L'esonero nel calcio moderno

L'avvicendamento facile è, ormai, uno dei tratti distintivi del nuovo calcio.

Sport poco propenso ad aspettare i frutti di un progetto anche a medio termine, dove il tempo da dedicare alla tecnica e agli allenamenti individuali è sempre poco e, magari, si insiste meno sulla postura corretta dei difensori nell'uno contro uno o nel leggere in modo più rapido alcune situazioni di gioco. In un passato non molto lontano si riusciva, ad esempio, a limitare il rischio che un lancio di quaranta metri diventasse sufficiente a mettere l'attaccante davanti alla porta. Ma, forse, è meglio evitare paragoni. Oggi, nel nuovo calcio, dopo nove giornate, l'eccezione è rappresentata da Empoli, Spezia e Lecce. Zanetti in Toscana e Gotti in Liguria sembrano in totale controllo della situazione, sono al timone di organici che stanno rispettando la tabella salvezza. E poi c'è il Lecce, con il suo di progetto a media-lunga durata. Programmazione che ha sortito, con Marco Baroni alla guida, un collettivo organizzato, che propone calcio, che sa essere imprevedibile e offensivo pur con l'uomo in meno. Sono garanzie sulla strada della permanenza, che valgono più del modo in cui è maturata la sconfitta dell'Olimpico. A patto che la squadra cominci a scrollarsi di dosso la “pareggite” interna proprio con le parigrado.

 

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