Brio e Bruno: "Lecce, ti aspetta un tour de force terribile"

Mister Liverani dirige l'allenamento del Lecce
Mister Liverani dirige l'allenamento del Lecce
di Antonio IMPERIALE
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Giovedì 4 Giugno 2020, 12:43
LECCE «Io mi sto scaldando la voce, sarà bello finalmente tornare a raccontare il calcio dai microfoni della Rai, sperando che non ci siano altri stop forzati e magari decisivi. Sperando che la lunga volata delle notti d’estate giunga al termine, che non si debbano fare più i conti con le angosce del Covid. Perché il calcio è importante, ma prima di tutto c’è la salvaguardia della salute». Sergio Brio, parla da Roma, in attesa di rimettersi in pista come opinionista della straordinaria, insolita avventura che il calcio si appresta a vivere.

Pasquale Bruno, dalla sua San Donato. «Possiamo tutelarci solo con una più adeguata prudenza rispetto a quanto si vede in giro. Non so dire se sono felice perché il calcio riparte. Se guardo il calendario di questo incredibile finale mi metto le mani nei capelli. Usciamo da un incubo e speriamo che tutto fili liscio, che non diventi un altro inferno. Ci sarà un tour de forceche può ammazzare i calciatori. Si chiede a loro di essere dei robot. Non so quante squadre reggeranno».

Sergio Brio e Pasquale Bruno hanno vissuto le fatiche dei molteplici impegni ravvicinati. «Certo - dice Brio - fra campionato, Coppa Italia e coppe europee ci siamo confrontati con situazioni di stress. Succede anche oggi, con gli impegni sui vari fronti per molte squadre. Noi avevamo almeno il lunedì defatigante. Questa volata infernale, lunga due mesi, senza alcun respiro, non lascia tempo per una corretta programmazione degli allenamenti. Noi avevamo i richiami del periodo natalizio che magari da calciatori ritenevamo inutili. Poi capimmo che aveva ragione Trapattoni. Il rischio di infortuni è grande. Sarà uno sforzo insolito che richiede attenzione e gestioni su misura, con riguardo importante per l’alimentazione».

Pasquale Bruno sottolinea la difficoltà di trovarsi già pronti sul piano mentale dopo la lunga pausa. «I periodi intensi delle Coppe noi li vivevamo soprattutto d’inverno. A me, quando stavo fermo per tre-quattro settimane al rientro, costava un po’ di fatica trovare i punti di riferimento. Adesso si viene da più di due mesi senza attività agonistica e si ha bisogno di ritmo e testa da subito, ci si gioca tutto nel pieno dell’estate».

Determinante la disponibilità di una rosa ampia per sfruttare al meglio le cinque sostituzioni. «Sarà un tour de force terribile. A parer mio saranno favorite le squadre che hanno giocatori rose numerose e con calciatori rapidi, leggeri, brevilinei. All’inizio della stagione io avevo bisogno dei miei tempi per carburare al massimo con il mio fisico. L’avvio sarà terribile, servono immediatamente forza e aggressività», dice Brio. E peseranno anche i condizionamenti psicologici legati ai nuovi comportamenti previsti dal protocollo. «Penso, per esempio al divieto di sputare - riprende Bruno -. Lo sputo purtroppo per un calciatore è una esigenza fisiologica. E poi, come fai a non esultare se segni un gol? L’abbraccio fa parte della felicità spontanea. Diventa un calcio per psicologi o psicoterapeuti».

L’incubo resta l’eventuale interruzione del campionato. E quella della cristallizzazione e dell’algoritmo appare a tutti una idea inaccettabile. «Basta vedere cosa è successo in Scozia - dice Bruno - dove si è già fatto ricorso alle vie legali». Interviene Brio: «Non ci voglio neppure pensare - dice l’ex difensore -. Nessun algoritmo può calcolare l’imprevedibilità. Penso allo scudetto perso dalla Juve in occasione dell’ultima giornata a Perugia per l’allagamento del “Curi”. O quello perso dalla Roma, in casa, contro il Lecce, già retrocesso in serie B. Di esempi ce ne sono all’infinito. Lega e Federazione hanno svolto un grande lavoro per la ripartenza, ma speriamo che si rifletta su questo eventuale rischio. E speriamo anche che un’ulteriore flessione del virus incoraggi una riapertura magari parziale per i tifosi».

Sul tema Bruno ricorda che «è stato il presidente Sticchi Damiani per primo a parlare dell’idea della turnazione degli abbonati. Può essere un punto dal quale muovere, perchè questo finale che fa paura abbia anche l’anima autentica del calcio». Milan e Juventus subito per il Lecce. «Si riparte da zero. Può accadere di tutto». Le big sono avvisate.
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