Salah, a Firenze un ritorno speciale: fischi, gol ed espulsione

Salah, a Firenze un ritorno speciale: fischi, gol ed espulsione
di Alessandro Angeloni
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Domenica 25 Ottobre 2015, 20:51
Lo aspettavano al varco, da mesi. Come arriva, fischi (bene che vada). Non deve toccare il pallone, faccia brutta su ogni suo sguardo, su ogni sua giocata, su ogni suo respiro. Non siamo alla testa di maiale di qualche anno fa (2002) riservata dai tifosi del Barcellona a Figo. Altri tempi, altro calcio: ma ciò che è stato riservato dai sostenitori viola a Salah ancora esiste nelle nostre orecchie, figuriamoci nelle sue. Tutto questo doveva servire a compensare il tradimento subito a quell'amore svanito per un'altra donna, la Roma, che ha subito amato, dimenticando in un amen quella vecchia, la Fiorentina. Garcia lo tiene a riposo, non lo espone alla gogna? Macché. Mohamed gioca, dal primo minuto e ne impiega sei per fare un'altra volta alla sua ex amata. Sei minuti e un gol e non un gol qualsiasi, un gol eccezionale, proprio per ricordare che certe prodezze le faceva con la maglia viola e le ripete con quella giallorossa. Fischi, ancora fischi, sempre più fischi. Mohamed cosa fa? Si prepara a mostrare le orecchie in stile Delvecchio? No. Anzi. Chiede scusa, non esulta. Il calcio è strano o forse anche questo è amore. Il rancore si placa, piano piano. I fischi ci sono ma non sono più così sonori, forse quel non esultare ha fatto breccia nei cuori infranti dei tifosi viola. Salah non se la prende con i tifosi e incassa, non fa la stessa cosa con il suo ex compagno Roncaglia al quale restituisce un calcetto in area viola. L'arbitro Orsato lo ammonisce, lui, che è stato impassibile davanti alla diga di fischi, reagisce: vai a quel paese (un modo edulcorato) e l'arbitro lo butta fuori. Ed ecco ricomparire il boato di insulti e buu buu. Poteva essere un eroe senza macchia e senza paura. Senza paura ok, la macchia se la porta appresso il "traditore" Salah, che perdona i rancorosi, ma non Orsato.
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