Rispoli: sogno un'altra salvezza con il Lecce dopo quella del 2011

Andrea Rispoli
Andrea Rispoli
di Tonio DE GIORGI
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Giovedì 2 Aprile 2020, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 12:23
Da giorni ormai tutti giocano una partita importante nella quale tutti hanno un ruolo fondamentale. Si gioca in difesa per cercare di sconfiggere questo avversario che ha un nome e numero: Covid-19. Ognuno di noi ha questa missione: stare a casa, mettere il nemico alla porta, interrompere la linea di passaggio, per usare un termine calcistico, da una persona ad un’altra.
Il compito è uguale per tutti. Anche per i calciatori che la domenica avevano, e si spera avranno presto, il compito di accendere il sorriso di chi ama ancora il calcio, di chi ogni fine settimana popola le gradinate di uno stadio per trascorrere due ore in relax. Sarà di nuovo così, presto o tardi. Bisogna aspettare e, intanto, si fa di tutto per restare uniti e non sentirsi così isolati come la realtà purtroppo impone in questo momento. «La preoccupazione è tanta per questa situazione, nessuno se lo aspettava - afferma Andrea Rispoli, 31 anni, laterale difensivo del Lecce di mister Liverani -. Il dispiacere è veramente tanto perché ogni giorno ci sono persone che si ammalano o perdono la vita per questo virus. C’è tanta tristezza in questo momento». L’isolamento cui si è costretti è l’unica strada percorribile per un ritorno alla normalità. «Come a tutti, pure a me manca la quotidianità: uscire, anche semplicemente per fare una passeggiata, mi manca molto. Nel mio caso, poi, sento la mancanza di andare al campo per l’allenamento, pensare alla partita della domenica, sentire l’adrenalina della gara». Anche il difensore giallorosso gode della compagnia della moglie: un sostegno prezioso e reciproco. «Non sono solo fortunatamente, qui a Lecce con me c’è pure mia moglie - racconta Rispoli -. Mentre la mia famiglia la sento e la vedo con una videochiamata». Il pensiero vola ai propri familiari lontani dal Salento. «Quando questo momento sarà finalmente alle spalle e potremo tornare a fare una vita normale vorrò rivedere e riabbracciare la mia famiglia - dice con un po’ di emozione il calciatore nativo di Cava de Tirreni -, poi organizzerò una cenetta con gli amici per passare una bella serata insieme a loro».
Intanto, le giornate scorrono più o meno tutte allo stesso modo e per tutti, costretti a una nuova e temporanea routine quotidiana. «Passo il tempo a guardare film, serie tv e di tanto in tanto mi metto pure ai fornelli - dice il difensore del Lecce -. Io e mia moglie ci divertiamo a cucinare e a preparare dolci o magari anche la pizza. Insomma, cerchiamo di non annoiarci e far passare il tempo». La dimora forzata e, per molti, l’assenza di spazi, può essere penalizzante. Soprattutto per uno sportivo professionista. A regolare l’alimentazione dei calciatori del Lecce ci pensa, però, il nutrizionista della società leccese Mirko Spedicato che regola i pasti dei giallorossi. «Ci dà delle dritte preziose su cosa mangiare e cosa invece evitare. Questo ci aiuta a conservare in qualche modo il peso forma». Ed è già tanto, ma non basta. A Rispoli e compagni è stata consegnata pure una scheda per svolgere, per quanto possibile, anche un programma di attività fisica. «Avevo comprato on line degli attrezzi per poter fare degli esercizi - dice -, e grazie alle schede del nostro preparatore io e i miei compagni di squadra cerchiamo di mantenere i muscoli allenati e fare così qualcosa anche rimanendo chiusi in casa”.
A distanza di molti anni, Rispoli è tornato a vestire la maglia giallorossa: il Lecce infatti lo ha ingaggiato da svincolato. «Dieci anni fa, quando arrivai per la prima volta in questa città, ero ancora un ragazzino che si affacciava per la prima volta in Serie A - ricorda -. L’ho sempre considerata comunque un’esperienza positiva, conclusa tra l’altro con una salvezza storica raggiunta nonostante lo scetticismo generale visto che tutti ci davano per spacciati. Ricordo che fu una corsa salvezza difficile, come tutte, ma allo stesso tempo bella e avvincente». Come allora, anche questa volta il Lecce di Liverani è partito con l’etichetta di squadra neopromossa decisa a conquuistare la permanenza nel massimo campionato italiano. «Nel corso della stagione abbiamo dimostrato di potercela giocare con chiunque - conclude Rispoli -. Non è facile imporre il proprio gioco e dimostrare anche di saper soffrire. Peccato per la sosta forzata ma ci auguriamo tutti di poter tornare in campo per conquistare sul rettangolo vedere la meritata salvezza».
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