Dalla Puglia a Tokyo in cerca dell'oro

La nuotatrice Benedetta Pilato
La nuotatrice Benedetta Pilato
di Giuseppe ANDRIANI
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Giovedì 22 Luglio 2021, 16:36 - Ultimo aggiornamento: 16:40

Sono quattordici più uno e sono già a Tokyo. La spedizione pugliese alle Olimpiadi è così composta: 14 atleti e un arbitro donna. Del resto siamo nell'anno degli arbitraggi femminili in Champions League e al Superbowl, ma l'ultima storia da applausi arriva da Taranto: Roberta Chyurlia, avvocatessa, con il Judo nel sangue, è stata omaggiata dal proprio Ordine prima della partenza.

Gli atleti

Sono partiti anche gli altri e Taranto si riscopre al centro di questa Olimpiade che inizierà ufficialmente domani con la cerimonia di apertura (ma il Softball è già sceso in campo, come da tradizione). Un arbitro e quattro atleti vengono dalla città dei due mari. La stellina è senza dubbio Benedetta Pilato, sedici anni compiuti nello scorso gennaio, gareggerà nei 100 rana di nuoto. Per lei la medaglia sarebbe un'impresa, ma soltanto perché i 50 dove ha scritto un record del mondo non sono disciplina olimpica. La spedizione del nuoto è folta, con lei anche Marco De Tullio, nuotatore barese (20), che farà i 400 stile libero, ed Elena Di Liddo, impegnata nella staffetta farfalla.

Tre pugliesi nel nuoto e oggi raggiungeranno Tokyo, dopo essersi allenati negli ultimi giorni nella piscina dell'Università di Waseda (distretto di Tokorozawa). Taranto sogna con Benny, ma anche con Antonella Palmisano, 29enne di Mottola, che nel 2016 a Rio arrivò quarta nella marcia 20 km. La medaglia la sfiorò, adesso vuole portarla a casa, visto che nel frattempo ha conquistato anche un bronzo mondiale a Londra. Da Taranto anche Silvia Semeraro, di Faggiano, che ha dovuto conquistare il pass con tanta fatica: karateka (specialità kumitè), non parte tra le favorite, ma ha già dimostrato che le imprese sono di casa per lei. Spara per l'oro Mauro De Filippis, 40enne, nel tiro a volo: ha sofferto fino all'ultimo, poi è arrivata la convocazione. È il più grande della spedizione, seguito da Massimo Colaci, 36 anni, nato a Gagliano ma ugentino doc, in Salento. Nella pallavolo ha vinto di tutto, persino tre mondiali per club (oltre a quattro scudetti, quattro Coppe Italia, una Champions), partendo da Ugento nei primi anni 2000. A Rio prese l'argento, ha vinto tanto, ma mai una grande competizione con la Nazionale. Che sia la volta buona? Sarà la volta buona a prescindere per l'altra salentina a Tokyo, Maria Grazia Alemanno, copertinese, l'ultima in ordine cronologico a essersi qualificata, rientrata per la squalifica di un'atleta colombiana. «E io adesso credo a tutto ha raccontato al canale Youtube della Fipe perché come vedete le cose belle, nella vita, succedono». Era fuori, si ritrova a Tokyo, farà la categoria -59 kg, cercando strappo e slancio che le consentano di credere a quei sogni che nella vita, come dice lei, spesso accadono un po' per caso.

Da Mesagne parte Vito Dell'Aquila, 20 anni, campione in carica di Taekwondo, nella patria italiana di questa disciplina. Carlo Molfetta vinse l'oro nel 2012 a Londra, lui vorrebbe ripetersi nove anni dopo in Giappone. Anche qui, c'è qualcosa nel dna che cambia prospettive e alimenta sogni. Vito è stato un bambino prodigio, da anni uno dei più promettenti nella sua disciplina a livello europeo, vanta già un bronzo a Muju ai mondiali e un oro agli Europei. Classe 2000, ha alle spalle un'intera città che lo spinge e che gli chiede l'impresa più bella.

Dal brindisino, precisamente da Carovigno (ma nato a Fasano), anche Paolo Monna, 23 anni, tiratore a segno, che per la prima volta affronterà la manifestazione con i cinque cerchi. Tesserato dal 2016 per l'Arma dei Carabinieri, ha preparato questo appuntamento a casa, a Carovigno. Da Bari, oltre De Tullio già ricordato per il nuoto, cerca l'impresa Massimo Stano, marciatore (29 anni), nato e cresciuto a Grumo Appula, sul versante che dà verso la Basilicata. E attenzione a Foggia, che si propone a Tokyo come la città della scherma. Martina Criscio (27 anni) e Luigi Samele (33 anni) possono imporsi nella sciabola, dopo aver già fatto parlare l'Europa negli ultimi anni. Samele è forse all'ultima grande occasione di una medaglia individuale, nel 2012 a Londra conquistò il bronzo, ma a squadre. Sono quattordici più un arbitro, e nel basket maschile - di nuovo alle Olimpiadi dopo 17 anni dal 2004 - c'è chi ha fatto la storia di Brindisi (Piero Bucchi, vice di coach Sacchetti). Sono quattordici e vogliono una medaglia: c'è della Puglia anche a Tokyo. È la Puglia che cerca l'oro.

 


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