Paolo Rossi, l'ultimo sms alla moglie Federica prima di morire: «Sono agitato, non riesco a dormire»

Paolo Rossi con la moglie Federica
Paolo Rossi con la moglie Federica
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Venerdì 11 Dicembre 2020, 14:52 - Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 14:01

Paolo Rossi, l'ultimo messaggio alla moglie Federica Cappelletti prima di morire. «Purtroppo non riesco a dormire e sono agitato, guardo le foto che mi invii e penso al nostro grande amore. Vorrei solo dirti grazie per quello che stai facendo, per me e per le nostre meravigliose bambine. Sei davvero unica per le energie che profondi e per l’amore che riesci a dare in ogni cosa. Spero che il Signore ti possa riconoscere tutto questo. Darti tutto quello che meriti». L'ultimo messaggio di Paolo Rossi alla compagna Federica Cappelletti, prima di morire, rivelato da lei stessa in una intervista a Il Corriere della Sera. Parole strazianti quelle di Pablito dal letto dell'ospedale di Siena. «Era la prima volta che non parlava anche di sé. C’era Dio ma Paolo non c’era più, anche se coscientemente lui era certo di potercela fare. L’altro giorno aveva visto il derby Juve-Torino alla tv come un tifoso» rivela ancora Federica, 48 anni, giornalista e scrittrice. In queste ore la camera ardente allo stadio Menti di Vicenza. 

«La mia scelta di raccontare Paolo è la voglia di regalare un po' di Paolo a tutti, perché lui amava parlare con tutti, regalava un sorriso a tutti. Per questo ho preferito non chiudermi nel mio dolore straziante, ma parlarne, parlare del valore della condivisione. Parlare del donarsi agli altri. Non lo faccio per sfruttare la scia di questo sentimento: sento fortissimo un sentimento dall'Italia. L'ho conosciuto quando già aveva smesso di giocare: ed ho recuperato rivivendo con lui quei momenti. In questo percorso di malattia difficile: questo sarà il nostro Mondiale gli dicevo, ma non ce l'abbiamo fatta». Queste le parole di Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi, eroe azzurro ai mondiali del 1982, scomparso ieri per un male incurabile a 64 anni.

 

«Il suo sorriso mi ha fatto innamorare, era la forza che lo distingueva dagli altri -aggiunge Cappelletti a Radio Punto Nuovo-.

Lo aveva perso negli ultimi tempi: era la forza che aveva un pò smarrito. Bearzot? L'ultimo incontro prima che Bearzot morisse gli disse: 'Ho sempre creduto in te e nella tua innocenza. E sapevo che mi avresti fatto vincere il mondialè. Cabrini? Ho sentito Antonio e Tardelli non riescono neppure a parlare, con tutti quelli dell'82 c'è un rapporto bellissimo, ma con Marco ed Antonio c'è un rapporto speciale. Tardelli mi diceva tutti i giorni: 'Ricordati che è mio fratello, non mi mentire sulle sue condizionì. In Paradiso con Maradona e Scirea? Quando è morto Maradona, Paolo ha iniziato a singhiozzare come un bambino, è stato un momento doloroso. Spero che adesso stiano assieme. Le nostre figlie? Sono molto brave, hanno fatto un percorso di crescita, le abbiamo spiegato tante cose. Paolo era il papà eroe per loro: ma, abbiamo fatto una promessa a Paolo. Andremo avanti con la Paolo Rossi Accademy, spero con la collaborazione di Tardelli e Cabrini, anche con borse di studio internazionali». 

Poi la moglie di Rossi spiega i motivi per i quali non andò a giocare a Napoli: «Mi ha sempre spiegato che non ha mai rifiutato Napoli. Chiese a Ferlaino di fare una squadra vincente, Ferlaino disse che non avrebbe fatto una squadra vincente ed allora rifiutò. Paolo rifiutò Napoli per questa scelta di Ferlaino di non fare questa squadra per vincere. Ma, Paolo adorava Napoli ed il popolo napoletano: gli è sempre dispiaciuto non vestire la maglia azzurra. La squalifica? Abbiamo ricostruito questa vicenda, avrei giurato che non avesse fatto nulla del genere, non era attaccato ai soldi. Abbiamo trovato tutti i documenti: anche gli accusatori di allora lo hanno dovuto scagionare, lo hanno trascinato dentro perché era il nome più importante».

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