Serra, l'arbitro di Milan-Spezia: l'exploit agli esordi nel Salento, tra rigori, espulsioni e regola del vantaggio (due volte concessa in un rocambolesco 4-4...)

Serra, l'arbitro di Milan-Spezia e l'exploit nel Salento: rigori, espulsioni e regola del vantaggio (quella volta concessa...)
Serra, l'arbitro di Milan-Spezia e l'exploit nel Salento: rigori, espulsioni e regola del vantaggio (quella volta concessa...)
di Giuseppe ANDRIANI
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Mercoledì 19 Gennaio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:52

Chissà se ha avuto più difficoltà lunedì sera a Milano o quel 2 dicembre 2007 a Nardò. Marco Serra è l’uomo del momento per il calcio italiano. Lunedì nella partita tra Milan e Spezia, posticipo di Serie A che sarebbe potuto valere il sorpasso dei rossoneri all’Inter in testa alla classifica, ha fischiato il fallo di Bastoni su Rebic, quando invece c’era Messias che doveva calciare: poi quella palla è finita in rete, ma lui aveva già fischiato. In lacrime, ha chiesto scusa ai calciatori del Milan, Ibra lo ha persino consolato, al di là delle proteste.
Scioccato dall’errore, che rischia di marchiarlo a vita (o “a carriera”...), il direttore di gara è scoppiato a piangere nella pancia di San Siro. Lo Spezia, per altro, ha persino trovato il gol del 2-1. Un gol che vale tantissimo per la salvezza dei liguri ma anche per la testa del campionato di Serie A.

 

Serra e quel Nardò-Bisceglie 4-4

Ma chi è Marco Serra? Arbitro trentanovenne, in A ha arbitrato nove volte in carriera, per arrivarci però ha dovuto fare tanta gavetta. «Io non faccio l’arbitro, io sono un arbitro», ha raccontato qualche mese fa, così come riportano in queste ore i principali quotidiani sportivi italiani. Lui, un arbitro. Ma così come ogni calciatore ha la “sua” partita, lo stesso vale per chi fischia. E la partita di Serra, quella nella quale per la prima volta si è sentito un arbitro vero, fu a Nardò, al Giovanni Paolo II. Era il 2 dicembre 2007, la partita era tra i granata e il Bisceglie. «La partita che ho nel cuore? Nardò-Bisceglie, 4-4 il risultato finale, due rigori, tre espulsi (dalle immagini tv sarebbero due, ndr) e 2.500 spettatori sugli spalti. Non ero abituato...emozione pura!», ha raccontato qualche anno fa a tuttoarbitri.it. Dai 2.500 di Nardò, che lo avevano lasciato sbalordito, ai 5.000 di San Siro, per via delle nuove norme della Lega A per le limitazioni negli stadi. Quel 2 dicembre 2007, tra Nardò e Bisceglie fu una partita bellissima: 0-2; 3-2; 3-3; 4-3; 4-4. Questa la progressione dei gol di una gara senza sosta. Due calci di rigore, uno realizzato da Vicentin (per una trattenuta su di lui) e uno da Nobile, anche questo procurato dallo stesso marcatore. Le due espulsioni, probabilmente, non sono una novità per un arbitro che i cartellini li ha sempre usati, in C scrivendo quasi un record. Quel 2 dicembre la partita fu difficile da gestire: otto gol, due rigori, due espulsioni e un paio di situazioni dubbie proprio sulla regola del vantaggio. E quei 2.500 spettatori che hanno colpito Serra.

La bufera per un rosso

La polemica del giorno fu il rosso a Graziano Tartaglia (oggi allenatore, è stato anche a Novoli) a 9’ dalla fine, con il Nardò in vantaggio per 4-3. In 10 contro 11 arrivò il pari dei nerazzurrostellati, allenati da Di Corato. Erano due grandi squadre, ma alla fine fu il Francavilla a vincere quel campionato. Tartaglia, ancora oggi, quel rosso non se lo spiega: «Vi hanno detto che non c’era? - Chiede - In effetti non ricordo tantissimo, ma so che protestammo parecchio. Quella partita fu bellissima, Nobile segnò tre gol, successe di tutto, eravamo quasi riusciti a vincerla e invece ci facemmo beffare proprio sul più bello. Sicuramente quel rosso a me fu un problema enorme per noi. E poi aveva ragione l’arbitro, c’era davvero tanta gente e fu bellissimo giocare davanti a quella cornice. Ma a Nardò, questa, non è poi una grande novità». Ricordi di un altro calcio, di una passione che oggi sembra essere meno “popolare”.

L'arbitro venuto da Torino

L’allenatore di quel Nardò, Vito Sgobba, ricorda: «Quando vedemmo la designazione di un arbitro che veniva da Torino, ci stupimmo. Non era ordinario, nel profondo Sud, un direttore di gara da così lontano. La partita era importante, ma parliamo del campionato di Eccellenza». Sgobba aveva vinto il campionato con il Fasano nella stagione precedente, il direttore sportivo Alemanno lo volle anche per questo. «Io non guardo spesso gli arbitri - spiega l’allenatore -, ma adesso ci ho pensato. Nel finale successe di tutto, un rosso a Tartaglia, che non c’era, ci fece trovare nei guai e il Bisceglie pareggiò». Chissà se Marco Serra ha avuto più difficoltà a Milano lunedì sera o quel 2 dicembre 2007 a Nardò.

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