Non ha guardato il rigore di Lorenzo Colombo, che è valso la salvezza del suo Lecce. Poi si è inginocchiato e ha rivolto un pensiero al cielo, Marco Baroni. Un pensiero a suo padre, che non c'è più dal maggio dello scorso anno.
Le parole di Baroni
«È stato un momento di estrema commozione, ho pensato a mio padre che è mancato da poco, era una cosa che sentivo dentro. Oltre alla gioia c'è l'amore, in quel momento c'è stato un sentimento forte verso di lui. E poi abbiamo gioito tutti insieme, società, area tecnica e tifosi. Abbiamo fatto tutti una grande scommessa su una squadra giovane, su una gestione che doveva essere molto attenta e vigile ai conti. Siamo partiti e piano piano siamo riusciti a costruire un'impresa. Adesso c'è un momento di grande gioia». Così Marco Baroni, allenatore del Lecce, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, sull'aritmetica salvezza raggiunta ieri.
Alla fine ha guardato il rigore? «Anche il rigore è stata una bella immagine.
A Lecce ancora per quanti anni? «In realtà - spiega Baroni - il mio contratto scade tra pochi giorni, ma questo è l'ultimo aspetto importante. Dopo tanto duro lavoro ora è il momento di gioire, ci teniamo innanzitutto a finire bene in casa contro il Bologna davanti al nostro pubblico. Sarà un'occasione di festa e poi ci sarà tutto il tempo per queste valutazioni e, in questo senso, lavoro al fianco di un maestro nelle valutazioni come Pantaleo Corvino».
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