Lecce, Lucioni carica: in B livello alto, ma noi ci siamo

Lecce, Lucioni carica: in B livello alto, ma noi ci siamo
di Tonio DE GIORGI
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Martedì 27 Luglio 2021, 05:00

La strada di Fabio Lucioni si incrocia nuovamente con quella di Marco Baroni che nel 2016 era alla guida del Benevento dove conquistò la promozione in Serie A. In quella squadra c’era pure Fabio Lucioni. «Speriamo che sia di buon auspicio», afferma in maniera secca il centrale difensivo del Lecce, 33 anni. Ha ritrovato un tecnico che si è presentato con nuove metodologie di lavoro rispetto a qualche anno fa. «Anche il mister ha cambiato un po’ il modo di lavorare puntando molto di più sul lavoro fatto con la palla e non a secco – osserva -. L’ho ritrovato carico, come quattro anni fa, con la stessa determinazione».

La squadra e i giorni in ritiro

In queste prime uscite e nelle esercitazioni tattiche Lucioni viene schierato come centrale difensivo di sinistra, posizione occupata anche durante la sua esperienza a Benevento, con Baroni. «Dieci metri di distanza dal centro-destra fa variare la postura – racconta -, e la giocata con il mancino, che non è il mio piede più forte, però se serve fare quel ruolo mi metto a disposizione. Stiamo lavorando tanto, dobbiamo mettere benzina nelle gambe e assorbire le idee dell’allenatore. E Baroni, da ex difensore, potrà darci una mano importante». Tra i nuovi compagni di difesa, oltre all’islandese Bjarnason, anche Tuia. «Mi sto trovando abbastanza bene – continua -, con il passare del tempo miglioreremo il feeling». Se in questo periodo i numeri contano qualcosa, allora il Lecce dopo tre amichevoli non ha ancora subito gol. Ma va tenuto conto anche della forza degli avversari incontrati. «Non abbiamo subito gol, è vero, ma questo non significa che dobbiamo stappare una bottiglia di champagne», avvisa il vice capitano giallorosso consapevole che arriveranno test più impegnativi. Ed è ormai conto alla rovescia per Coppa Italia e campionato, senza tralasciare l’amichevole di venerdì a Vicenza. L’avvio di campionato, invece, sarà in salita con quattro trasferte nelle prime sei giornate e con le visite in casa di Benevento, Crotone e Cittadella. «Sarà un avvio un po’ in salita per noi, sarà veramente un campionato difficilissimo viste le squadre partecipanti – sostiene -, la nostra missione è quella di affrontare tutti gli avversari con umiltà e determinazione.

Partiremo da Cremona dove ci attenderà una gara tosta. E poi, conoscendo il loro direttore, credo si stiano organizzando proprio bene per il prossimo torneo».

Ambizioni e antagoniste

Anche la società leccese sta cercando di creare un organico composto da calciatori esperti e giovani di belle speranze che nel prossimo futuro possano essere linfa vitale non solo in campo. Ai giocatori più anziani il compito di agevolare il loro inserimento visto che per alcuni c’è pure il problema della lingua, almeno inizialmente. «Stiamo cercando di lavorare su questi elementi, il ritiro serve a instaurare un bel rapporto tra tutti noi, vecchi e nuovi, soprattutto i nuovi che entrano a far parte della nostra famiglia; devono capire immediatamente dove sono arrivati e quanto pesa la maglia che indossano». Per il difensore nato a Terni quella che sta per iniziare è la quarta stagione in giallorosso. Lucioni si è ormai calato nella realtà non solo calcistica della città e del territorio. «L’idea che ho maturato è quella del primo giorno – continua - le ambizioni sono cresciute di anno in anno, sono arrivato in una società molto ambiziosa. E i risultati ne sono la conferma: al mio primo anno centrammo subito la Serie A e, nonostante la retrocessione e il traguardo mancato lo scorso anno, le ambizioni non sono diminuite, anzi. Credo si stia facendo tanto per costruire un futuro sempre migliore a questa società». E anche il Lecce riavrà finalmente il suo pubblico. «Finalmente, così anche i nuovi potranno sentire e capire cosa significa la spinta del Via del Mare – conclude -, è il dodicesimo uomo in campo. Ci sono mancati tanto, soprattutto nelle partite cruciali quando sanno come darci la carica».

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