Liverani carica il Lecce: "Vogliamo provarci fino alla fine". Stasera la sfida al "Friuli" di Udine: fischio d'inizio alle ore 19.30

Fabio Liverani
Fabio Liverani
di Tonio DE GIORGI
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Mercoledì 29 Luglio 2020, 10:25 - Ultimo aggiornamento: 12:56
Presto oggi, ma non troppo, pensare come sarebbe stato il campionato del Lecce senza la sospensione a causa del Covid-19. «Il lockdown ci ha tolto alcuni giocatori - ha mister Liverani alla vigilia del match con l’Udinese - per noi è stato devastante. Abbiamo giocato sempre in grande emergenza, soprattutto sempre nello stesso reparto, pertanto cambiare le partite per il Lecce è stato quasi impossibile perché dovevamo vincere». Il riferimento dell’allenatore giallorosso è al reparto offensivo. «È stato sempre decimato e poco allenato - ribadisce - è quello che ci ha più penalizzato. Ma pure dietro, subito dopo la riapertura, abbiamo perso giocatori che per noi sono importanti: Rossettini e Meccariello, su quattro centrali ne abbiamo persi due. Stesso discorso per Dell’Orco. Per non parlare, poi, di Farias e Babacar, mai avuti. O Barak per qualche partita, senza dimenticare Saponara e Lapadula (e Deiola, ndc). Come potete vedere è un elenco molto lungo e per una squadra come la nostra è stato abbastanza impegnativo poter sopperire a tali assenze». Situazioni che aumentano i rimpianti per una stagione che, seppur tra tante difficoltà, poteva andare in maniera diversa. Non è ancora finita finché non lo sancirà la matematica e oggi a Udine la squadra proverà a rimanere in gioco fino all’atto conclusivo di domenica prossima, contro il Parma al Via del Mare. «Noi faremo il massimo. Peccato, con una vittoria a Bologna avremmo potuto mettere pressione al Genoa. L’approccio del Dall’Ara è stato sbagliato e ricaricare le batterie a livello mentale, ogni tre giorni, è la difficoltà più grande. Dovremo fare sei punti, ma non è facile; di rimpianti già ne abbiamo e vorremmo non averne più. Nelle ultime tre trasferte abbiamo fatto forse cinquanta tiri in porta e siamo tornati a casa con un punto. Questo è il più grande rammarico per una squadra che oggi ha poche speranze, ma ne avrebbe avute tante se avessimo messo in porta qualche pallone in più. Ci sono dei campionati per i quali siamo giovani e inesperti, è un dato di fatto. Abbiamo perso partite che potevamo gestire meglio e portare a casa un punto, ma ciò è frutto di crescita, esperienza anche attraverso gli errori. È stato un anno di apprendistato pagato a caro prezzo».
Liverani non si aspetta un avversario dimesso, come non lo era il Bologna anche a salvezza acquisita. «Per me questo è il calcio e non sono rimasto sorpreso dalla partita del Bologna - conclude -, devono finire le storie di dieci anni fa quando le ultime partite non si giocava. E lo dico oggi, in un momento in cui sono in difficoltà: sono felice che le partite siano queste. Il nostro morale non è dei migliori, ma la squadra cercherà di fare il massimo e questo mi rende orgoglioso».
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