Lecce, una vittoria che vale doppio in chiave salvezza

L’1-0 all’Udinese si è combinato con il ko dello Spezia

Lecce, una vittoria che vale doppio in chiave salvezza
di Michele TOSSANI
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Domenica 30 Aprile 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16:07

Sessantotto giorni dopo Bergamo (era il 19 febbraio di quest’anno) il Lecce torna a vincere una gara di Serie A. Da ancora più tempo mancava poi il risultato pieno al Via del Mare. L’ultimo successo dei salentini fra le mura amiche risaliva infatti al 4 gennaio scorso (2-1 sulla Lazio). Il Lecce dunque ritrova il sapore dei tre punti e lo fa al termine di una partita volitiva contro l’Udinese, condotta sul piano dell’aggressività. Ora i giallorossi sono a 31 punti in 32 partite ma, cosa fondamentale, hanno visto aumentare il vantaggio dalla zona B, che ora è di 5 punti. Al momento Lecce 31 e Spezia 27 salve, mentre retrocederebbero Verona 26, Cremonese 19, Sampdoria 17. Di queste cinque squadre Lecce e Spezia hanno già giocato, oggi è il turno del Varona che gioca proprio in casa della Cremonese, e della Sampdoria che va a Firenze. Dunque il margine di 5 punti del Lecce potrebbe ridursi in casa di pareggio o successo del Verona. Ma per i giallorossi il 32° turno è stato importante in quanto all’acuto del “Via del Mare” ha fatto seguito, venerdì sera, la sconfitta interna dello Spezia ad opera del Monza. Un risultato che, di fatto, attribuisce valore doppio alla vittoria di Hjulmand e compagni sui friulani. 

Contro l’Udinese inizialmente qualche timore c’è stato, con i padroni di casa che facevano fatica a contrastare una costruzione dell’Udinese che riusciva spesso a trovare l’uomo libero per superare la prima linea difensiva leccese. A preoccupare in modo particolare era il lato destro del campo, dove Gendrey e Strefezza pagavano in termini fisici la potenza di Udogie. Pian piano però queste riserve venivano accantonate ed il Lecce cresceva a livello di ritmo e di intensità, col pressing che si faceva sempre più alto. Non a caso al termine dei primi quarantacinque minuti il baricentro medio dei giallorossi è stato di ben 58.23 metri. Con la squadra sbloccata mentalmente, a impressionare era l’avvio della ripresa. Il Lecce partiva forte e registrava due occasioni nel giro di cinque minuti, entrambe con Di Francesco. La prima portava ad un gol annullato per fuorigioco millimetrico mentre, nella seconda, era l’esterno giallorosso a ricevere un cross da destra e a colpire di testa da buona posizione mandando però la palla troppo comodamente fra le braccia di Silvestri. La squadra di Baroni continuava ad attaccare, abbassando la formazione bianconera e mettendo dentro palloni invitanti dalle fasce (14 i cross provati), sui quali mancava il colpo vincente. L’azione del rigore che ha poi deciso la partita era frutto proprio di questa manovra tambureggiante messa in mostra dal Lecce nella prima parte del secondo tempo e premiava la spinta offensiva di una squadra non sempre lucida o pulita tecnicamente nelle giocate di rifinitura, ma tatticamente viva e determinata.

Una volta in vantaggio, il Lecce si abbassava lasciando l’iniziativa all’Udinese, ma senza correre grandi pericoli o soffrire troppo le iniziative avversarie. E infatti, del 68% di possesso registrato dalla squadra di Sottil soltanto il 17% è avvenuto nella metà campo salentina. Alla fine quindi il successo pugliese è meritato, come confermano i dati relativi agli expected goals creati: 1.66 per il Lecce (compreso il rigore) contro appena 0.49 di una Udinese che ha giocato al di sotto delle proprie possibilità e che ha provato a mettere in discussione il risultato soltanto nel finale di gara, quando ha ulteriormente aumentato kg e cm in campo per cercare di sfruttare la superiorità fisica dei suoi uomini, continuando a spingere a sinistra con l’ingresso di Ebosele. Detto della bona prova corale della squadra, a guidare il Lecce alla vittoria sono state soprattutto le prestazioni eccezionali di Falcone (bravissimo nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa), di un Umtiti ancora una volta magistrale, di Hjulmand e Strefezza. Il capitano giallorosso ha ben diretto il traffico davanti alla difesa, risultando al solito prezioso anche in fase di contenimento (9 palloni recuperati). 

Da parte sua invece Strefezza sta tornando ai livelli mostrati qualche mese fa. Il no.27 del Lecce è il leader tecnico della squadra. Quando gira lui, ne trae beneficio tutta la manovra offensiva. Il rigore poi non è stato banale, con tutta la pressione del mondo addosso nel calciarlo. Unico neo della sua prova il cartellino giallo. L’italo-brasiliano era diffidato e l’ammonizione ricevuta costringerà Baroni a dover rinunciare al suo attaccante migliore (8 reti realizzate finora) per la sfida con la Juventus. Un vero peccato data la prestazione vista con l’Udinese, ma almeno il tecnico leccese è sicuro di poter contare su Strefezza per la decisiva sfida salvezza contro il Verona, in programma nel turno successivo al confronto con la Juve. 

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