Lecce, ritorno in A da protagonista per il tecnico Marco Baroni

Lecce, ritorno in A da protagonista per il tecnico Marco Baroni
di Tonio DE GIORGI
3 Minuti di Lettura
Giovedì 24 Novembre 2022, 05:00

Quelli che Pantaleo Corvino, direttore dell’area tecnica del Lecce, chiama indicatori servono pure a monitorare la guida della squadra. «Per quel che concerne il tecnico – ha detto lunedì in conferenza stampa -, gli indicatori sono importanti, siamo in corsa per la salvezza, con otto punti di vantaggio sulla zona pericolo. E quindi gli indicatori sono giusti». L’allenatore giallorosso Marco Baroni, dal 2021 sulla panchina del Lecce, ha riportato la squadra in Serie A e per adesso la sta guidando con merito sulla strada della salvezza. I numeri sono dalla sua parte: 15 punti dopo 15 partite. Le reti fatte sono state 14, quelle subite 17. Un buon bottino che fa contenti tutti. E soprattutto il tecnico fiorentino, spesso bersagliato dalla critica in questo primo scorcio di campionato. Quando i risultati non arrivavano. Ma è bene ricordare il lavoro cui è stato chiamato Baroni, alle prese con una squadra rinnovata, ringiovanita e con elementi alla prima esperienza in Serie A.

L'impresa possibile della salvezza

E poi non sono mancati i problemi che ogni allenatore deve mettere in conto, ovvero le emergenze, a volte con una rosa rimaneggiata. Però Baroni è stato il primo a crederci anche quando alcune sue dichiarazioni sembravano banali e di circostanza. Ma la fiducia nella squadra e nel lavoro dei suoi ragazzi non è mai mancata. Un lavoro, quello suo e del suo staff, monitorato attraverso i numeri e le statistiche. Essere la settima miglior difesa del campionato (come Udinese e Torino, ndc) non è cosa di poco conto. Soprattutto se la memoria torna al 2019-2020 quando il Lecce chiuse la stagione con la peggior difesa del campionato, una delle peggiori difese dei top cinque campionati europei. La squadra giallorossa, oggi, in questa speciale classifica, è davanti all’Inter, ad esempio, che ha subito 22 gol. È vero, non basta questo dato per centrare la salvezza, ma la strada è quella giusta. Per Baroni sarebbe un bel successo se riuscisse nell’impresa di condurre il Lecce alla salvezza, perché lo farebbe con la squadra più giovane del campionato. Una scommessa, certo, ma il suo lavoro sta trasformando quella che è considerata, ancora oggi, come una delle principali candidate alla retrocessione. Una squadra rivelazione fatta di giovani ventenni: basti pensare a Banda, Colombo e Gonzalez. A Baschirotto, Gallo e Hjulmand. In tanti, leggendo questi nomi, la scorsa estate, hanno puntato il dito sul Lecce come la squadra che avrebbe fatto fatica a reggere il confronto non solo con le big ma pure con le dirette concorrenti salvezza. Queste prime quindici giornate hanno raccontato partite di grande sofferenza, sarebbe stato strano il contrario, ma sempre con una precisa identità e con uno straordinario spirito di sacrificio.

Il riscatto dopo Benevento e Frosinone

Una stagione importante pure per Baroni che in Serie A era già stato alla guida del Benevento e del Frosinone e in entrambe le occasioni non ha avuto magari la fortuna che meritava. Nel 2017 dopo essere sbarcato in A con il Benevento non riuscì nelle prime nove giornate di campionato a conquistare neanche un punto. Una striscia di nove sconfitte consecutive che indusse la dirigenza sannita a sollevarlo dall’incarico. Il 22 dicembre di quattro anni fa, invece, era il 2018, fu chiamato, in corsa, alla guida del Frosinone e non riuscì nell’impresa di salvare la squadra. Il bilancio fu di 4 vittorie, 5 pareggi, 13 sconfitte. I gol fatti furono 18, quelli subiti 34. La società del Lecce, che lo aveva accolto giovanissimo, da calciatore, nel 1987, gli ha dato la possibilità di lasciare il segno anche come allenatore. Corvino scelse lui per ripartire dopo la cocente delusione per l’eliminazione ai play off. E, come ha raccontato il direttore generale dell’area tecnica, è scoccata prima la scintilla fra lui e il tecnico toscano e dopo tutto il resto. A lui la guida di una squadra che gioca con il 4-3-3, sempre. Scelta che spesso gli è costata critiche. Adesso il vento è cambiato. Soffia dal basso verso l’alto spingendo il Lecce sempre più lontano dalla zona calda.

© RIPRODUZIONE RISERVATA