Lecce, preoccupa il calo finale contro la Fiorentina

Lecce, preoccupa il calo finale contro la Fiorentina
di Michele TOSSANI
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 05:00

Ancora una volta il Lecce è costretto a rimandare l’appuntamento casalingo con la vittoria, fermato sul pareggio da una Fiorentina in difficoltà nel primo tempo, ma capace di recuperare in una ripresa che ha invece visto i giallorossi alle corde. Quella contro i gigliati è stata la prima gara interna della stagione nella quale i pugliesi sono riusciti a passare in vantaggio. In tutte le altre occasioni il Lecce si è infatti trovato a dover inseguire. Nonostante ciò, come detto, i salentini non sono stati in grado di assicurarsi i tre punti. Detto questo, contro la Fiorentina desta preoccupazione il calo finale, così come la difficoltà dei salentini nel concretizzare le situazioni offensive favorevoli. Un calo, tuttavia, che non è una costante per Umtiti e compagni dal momento che, analizzando le statistiche, il Lecce contro la Salernitana è riuscito a vincere l’unica partita, fin qui, del suo campionato proprio nel secondo tempo. Magari, nella ripresa, ci si attendeva il guizzo vincente anche contro la Cremonese, che invece non c’è stato, o all’Olimpico di Roma dopo il vantaggio di Dybala. L’auspicio quindi è che quanto visto nei secondi 45 minuti contro i viola rappresenti un’eccezione. 

Primo tempo soddisfacente

el consueto 4-3-3 di partenza, Baroni punta su Falcone fra i pali; in difesa c’è lo spostamento di Baschirotto a destra in una linea completata da Pongracic, Umtiti e Gallo; in mediana ci sono Askildsen, Blin e Gonzalez; in avanti Strefezza, Ceesay e Banda.  Il piano gara predisposto è quello classico che vede i giallorossi difendere in un blocco medio (49.98m il baricentro nella prima frazione di gioco) per cercare poi di ripartire in contropiede una volta recuperata palla. Dall’altra parte c’è la Fiorentina che ci si attendeva, vale a dire una compagine che prova a fare la partita (alla fine il dato del possesso sarà del 63% a favore dei viola) articolando il gioco attraverso le catene esterne del suo 4-3-3. Il Lecce lascia palleggiare i centrali difensivi avversari, i veri registi aggiunti della squadra di Italiano (con un dato di 88, Martinez Quarta risulterà il giocatore ad aver giocato più palloni nella formazione ospite) e va a guardare più da vicino Mandragora, soprattutto con Gonzalez o Ceesay. La gestione della palla è buona. Umtiti trova linee di passaggio che può vedere solo lui mentre Strefezza tende a venire a giocare per vie centrali. Con Baschirotto terzino e, forse, temendo anche il pressing alto della Fiorentina, Baroni chiede ai suoi una costruzione più diretta del solito, affidata nella maggior parte dei casi al lancio lungo di Falcone per la testa di Ceesay, allo scopo di andare poi a caccia della seconda palla nella metà campo offensiva. Nei quarantacinque minuti iniziali, ogni transizione leccese è pericolosa.

Gli affani della ripresa

Le armi in più a disposizione del Lecce sono rappresentate da Gonzalez (il migliore dei ventidue in campo per numero di passaggi chiave, tre) e Banda, un pericolo sulla fascia sinistra per un Dodo che fatica a contenerlo. Purtroppo per il Lecce, i giallorossi sbagliano spesso nella scelta o nella qualità dell’ultimo passaggio, vanificando potenziali occasioni da rete. In altre circostanze (vedasi il colpo di testa di Ceesay su passaggio di Banda) l’undici di Baroni si rivela impreciso anche in sede di finalizzazione. Visto l’andamento della partita, il gol di Ceesay che porta in vantaggio il Lecce sul finire del tempo appare poco per quanto prodotto. 
Nel secondo tempo cambia completamente lo scenario. Il Lecce si abbassa (41.55m di baricentro) mentre la Fiorentina aumenta il ritmo del proprio palleggio e l’intensità fisica nei duelli, mettendo in difficoltà i pugliesi. Baroni procede ai cambi inserendo Bistrovic e Di Francesco nel tentativo di migliorare il palleggio della squadra e di riaccenderla in transizione. L’obiettivo non viene centrato ed il Lecce, che pian piano si spegne anche fisicamente, passa la seconda parte del tempo a difendersi come può dagli insistiti attacchi avversari. Alla fine il pareggio è giusto e rispecchia l’andamento della gara. Di fatto, però, anche stavolta il Lecce non ha raccolto i tre punti in casa. E di “corazzate” al “Via del Mare” ne ha affrontata solo una, l’Inter.

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