Lecce, è la partenza migliore delle ultime tre volte in serie A

Lecce, è la partenza migliore delle ultime tre volte in serie A
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Domenica 25 Settembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 00:39

Negli ultimi undici anni il Lecce è stato tre volte in Serie A. La retrocessione in Serie C costò molto cara alla società giallorossa. Dal sogno di poter riemergere subito nel campionato cadetto a una sofferenza durata sei stagioni. In mezzo pure due cambi di proprietà. Decisivo il passaggio al gruppo capeggiato da Saverio Sticchi Damiani, ma non per questo scontato il ritorno in Serie B. Tuttavia con il sodalizio guidato da Sticchi Damiani la squadra giallorossa ha conquistato già in due occasioni la Serie A. E per la seconda volta ha lasciato al timone il tecnico della promozione.  Differenti le partenze delle ultime tre squadre del Lecce che hanno militato nel torneo di massima serie. Nel 2011 la compagine leccese fu affidata a Eusebio Di Francesco, padre di Federico oggi calciatore del Lecce. Una squadra che a fine stagione, con Serse Cosmi in panchina, retrocesse in Serie B e poi precipitò, per le note vicende del calcioscommesse in Lega Pro. Una rosa, quella di Di Francesco, in cui giocavano due giovanissimi Cuadrado e Muriel, ma erano presenti anche il portiere Julio Sergio, il difensore Oddo, il centrocampista Bertolacci. L’avvio di stagione di quel Lecce fu molto complicato: quattro punti in sette partite grazie alla vittoria sul campo del Bologna (Giacomazzi e Grossmuller i marcatori) e al pareggio a reti bianche, sempre esterno, in casa del Genoa. Una squadra che dopo sette turni stazionava al terzultimo posto. E il cammino non migliorò neppure dopo perché dopo quattordici giornate i punti erano otto. Un bottino magro che indusse l’allora dirigenza a sollevare dall’incarico Di Francesco, sostituito da Serse Cosmi. 

Meglio il Lecce di Fabio Liverani. La squadra del tecnico romano iniziò il torneo 2019-2020 racimolando sei punti nelle prime sette giornate. Bottino conquistato grazie alle vittorie esterne sul campo del Torino e della Spal. I gol fatti furono sette mentre quelli incassati furono 15. A fine stagione la compagine leccese fu la più perforata della Serie A. E non si riuscì ad evitare la retrocessione. A differenza di Eusebio Di Francesco, il tecnico romano restò in sella fino al termine di un campionato condizionato dalla pandemia e dal lungo stop. Il torneo, infatti, fu interrotto a marzo e fu ripreso a fine luglio. La squadra di Marco Baroni ha gli stessi punti, dopo sette giornate, di quella di Liverani. La posizione occupata in classifica è leggermente migliore. Perché se il Lecce di Di Francesco era al diciottesimo posto e quello di Liverani al sedicesimo, la squadra di Baroni occupa la quindicesima posizione in compagnia del Bologna. Alle sue spalle Verona, Monza, Cremonese e Sampdoria. Nonostante le difficoltà è un avvio incoraggiante per la squadra dell’allenatore fiorentino. Dopo la prima partita persa all’ultimo respiro contro l’Inter al “Via del Mare”, è arrivato il secondo semaforo rosso a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Il primo punto è stato conquistato dai giallorossi contro l’Empoli al “Via del Mare”. E qualche giorno dopo è arrivato il bis con il pareggio (1-1) al “Diego Armando Maradona” di Napoli. All’”Olimpico Grande Torino” è arrivata la terza sconfitta stagionale, di misura (1-0). Poi il pareggio contro il Monza (1-1). La vittoria di Salerno (1-2), l’unica finora, ha ridato slancio ad una formazione che comunque ha sempre creduto nei propri mezzi. Otto i gol subiti, sei quelli realizzati dal Lecce di Baroni. Dati che sicuramente vanno migliorati, ma che incoraggiano. Almeno per il momento. 

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