Il Lecce e il Covid, il presidente Sticchi Damiani analizza il momento: «Lo stop? La salute prima di tutto»

Il Lecce e il Covid, il presidente Sticchi Damiani analizza il momento: «Lo stop? La salute prima di tutto»
di Tonio DE GIORGI
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Mercoledì 22 Dicembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:01

Il calcio sempre più alle prese con il Covid. Questo avversario che non si riesce a sconfiggere torna a farsi strada anche tra le squadre di calcio. Sempre più. E lunedì sera è toccato al Lecce vedere rinviata la propria partita a causa di due positivi in squadra.

Covid e paure

Presidente Saverio Sticchi Damiani, si aspettava il provvedimento della Asl con due soli positivi?
«Durante le prime ore della giornata non ero in contatto con nessuno perché ero a Roma, alla cerimonia della consegna del Collare d’oro e poi tra l’altro in un luogo dove il cellulare non prendeva. I primi aggiornamenti li ho avuti quando è finito tutto. Non immaginavo questa evoluzione perché sinceramente speravamo tutti di poter giocare. C’era tanto entusiasmo sia per la qualificazione agli Ottavi di Coppa Italia che per il premio ricevuto dal Coni e consegnato dal premier Draghi. Mi dispiace per i tanti tifosi che avrebbero voluto vivere una bella serata di sport».
D’accordo, alla fine, con il provvedimento della Asl?
«Una decisione molto prudente, rigorosa. E noi non potevamo che conformarci a questa decisione della Asl, che agisce con l’unico scopo di tutelare la nostra salute. Qualche squadra, invece, che non si è fermata, nonostante alcuni positivi in rosa, ha visto moltiplicarsi successivamente i contagi. Quindi dico che il provvedimento della Asl è stato molto saggio nonostante ci abbia lasciato l’amaro in bocca».

Futuro e scelte

Cosa si augura per il futuro, per far sì che le regole siano uguali ovunque e per tutti?
«È necessaria una regolamentazione che sia più possibile omogenea cercando magari di condividere un protocollo con le varie Asl in modo da indirizzarle ad una condotta più omogenea possibile. E forse bisognerebbe ripristinare il protocollo sanitario che preveda un rigido crono programma dei tamponi come avveniva in passato obbligando le società ai tamponi molecolari come quelli che facciamo normalmente noi, per nostra scelta, e che danno maggiore sicurezza anche se sono più costosi».
Domani è in programma l’Assemblea di Lega: cosa si aspetta?
«Ci sarà un dibattito spero costruttivo, spero si vada oltre il solito ragionamento sulla convenienza, o meno, di un rinvio dal punto di vista sportivo. Non è il momento di ragionare su questo. La salute prima di tutto. Bisogna prendere atto che a decidere non sono i club, ma le Asl e far sì che queste agiscano sulla base di criteri quanto più possibile uniformi tra loro».

Lo stop al campionato di B

Sarete tra le società che chiederanno il rinvio delle prossime due giornate di campionato?
«Al momento non è un punto all’ordine del giorno, ma ribadisco: il tema della convenienza sportiva dobbiamo lasciarlo, a mio avviso, da parte. Per cui, se per la tutela della salute occorre fermarsi, ci fermeremo. È ovvio che non fa piacere a nessuno fermarsi, come l’altro ieri ci è dispiaciuto non giocare. La squadra era ormai pronta alla partita, però sono situazioni che bisogna accettare».
Come stanno i calciatori?
«Per quanto riguarda i due positivi, uno è asintomatico. L’altro, ha qualche piccolo sintomo, però stanno entrambi bene. Speriamo che al prossimo giro di tamponi non ci siano nuovi casi».
Domani la squadra dovrebbe tornare ad allenarsi.
«La Asl ci ha imposto di fermare i nostri calciatori per tre giorni, e questo è un primo disagio e poi, come detto, ci sarà un nuovo ciclo di tamponi molecolari e vedremo quali saranno le nuove indicazioni che ci verranno date».

Il riconoscimento del Coni

Torniamo alla sua giornata romana e alla prestigiosa onorificenza ricevuta. Cosa ha provato?
«È stata una cerimonia molto sobria e veloce perché c’erano tanti premiati e giustamente bisognava dare spazio ai nostri atleti olimpionici che tanto bene hanno fatto alle ultime Olimpiadi. Quindi il momento della premiazione non è stato particolarmente emozionante. È sicuramente emozionante tutto quello che questo riconoscimento porta con sé e non vedo l’ora di poter condividere questa gioia oltre che con i miei soci e tutti i dirigenti, anche con i collaboratori del club. E poi pure con i nostri tifosi perché è un premio alla storia del club ultracentenaria e anche all’attuale gestione che rispecchia determinati valori, che il Coni ha voluto premiare».

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