Il Lecce punta sullo zoccolo duro, anche Lucioni prolunga fino al 2024

Il Lecce punta sullo zoccolo duro, anche Lucioni prolunga fino al 2024
di Tonio DE GIORGI
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Venerdì 3 Dicembre 2021, 05:00

LECCE - E Fabio Lucioni? Anche il capitano giallorosso era in scadenza di contratto. Era. Perché adesso il legame tra il club giallorosso e il difensore è stato prolungato fino al 2024. Altri due campionati in Salento e questo in corso ancora tutto da scrivere. Dopo l’attaccante Coda anche Lucioni ha strappato il vecchio contratto e ne ha sottoscritto uno nuovo che lo lega ancora al Lecce. Il difensore, 34 anni compiuti lo scorso 25 settembre, veste la maglia giallorossa dal campionato 2018-2019. Lasciò Benevento dove aveva vissuto quattro stagioni e conquistato due storiche promozioni con il club sannita: prima il salto dalla Lega Pro alla Serie B e dopo, addirittura, dalla Serie B alla Serie A, traguardo raggiunto attraverso i play off. E a guidare quella squadra c’era Marco Baroni, oggi tecnico del Lecce. L’incontro con il presidente Sticchi Damiani, suo difensore nella vicenda doping, lo hanno portato a prendere una decisione importante: cambiare aria, lasciare Benevento e trasferirsi al Lecce. Dove ha contribuito alla promozione in Serie A nella stagione 2018-2019 con Liverani in panchina.

Le scelta del club

In quel campionato il difensore nato a Terni respinse la proposta, allettante, del Sassuolo di De Zerbi che lo avrebbe voluto in rosa. Rinunciò così al salto immediato in Serie A e volle scommettere sul progetto e le ambizioni della società presieduta da Saverio Sticchi Damiani che puntava al ritorno nel massimo campionato. Scommessa vinta perché al termine di quel campionato la formazione giallorossa sbarcò in Serie A. E “lo Zio” come venne soprannominato durante i suoi trascorsi a Benevento, contribuì al salto di categoria con 25 presenze, 2 gol e un assist. In quel campionato di Serie A saltò solo due partite per squalifica e segnò tre gol contro Atalanta, Sassuolo e Lazio. Nello scorso campionato, in Serie B, invece, ha saltato una sola partita, per squalifica, contro il Monza.

Con l’avvio di questo campionato la fascia di capitano è definitivamente passata al braccio di Lucioni dopo la partenza di Mancosu. 

La leadership

Una leadership riconosciuta dai suoi compagni di squadra. Insieme a Coda stanno formando prima di tutto un gruppo. Al resto ci sta pensando Baroni che non rinuncia mai al suo capitano. Solo a Brescia è stato costretto ad abbandonare il terreno di gioco cedendo il proprio posto a Dermaku e la fascia di capitano a Bleve. Sono cambiati, invece, i suoi partner: Tuia (in recupero da un infortunio, ndc), Meccariello, una volta Bjarnason, ora Dermaku, con il quale sta crescendo l’intesa per una coppia difficile adesso da separare. Con l’arrivo di Baroni il sistema difensivo ha fatto registrare netti miglioramenti rispetto agli ultimi due campionati. Due stagioni fa, in Serie A, la squadra di Liverani fu la più battuta e nello scorso torneo cadetto è stata la settima migliore difesa, con 47 gol subiti, fra le prime otto classificate. Oggi, dopo 15 turni di campionato, la formazione giallorossa è la terza migliore difesa fra le prime otto con 14 gol subiti come Monza e Cremonese. Il Pisa ha la difesa più ermetica con 12 reti al passivo mentre il Frosinone ne ha 13. «Grande lavoro di squadra», ha scritto il portiere Gabriel sul proprio profilo instagram dopo la partita di Ferrara contro la Spal. Già, proprio così. Sicuramente si difende meglio e tutti insieme. Con calciatori disposti a sacrificarsi per andare a presidiare la propria trequarti difensiva oppure a disinnescare le ripartenze avversarie nelle zone alte del campo. Sicuramente le caratteristiche di Di Mariano e Strefezza si sposano bene con le richieste di Baroni. Così come l’apporto che offre Hjulmand nella propria area di rigore, da difensore aggiunto. senza dimenticare il lavoro dei laterali difensivi e dei centrocampisti in mezzo al campo. Il sistema Baroni sta dando i primi frutti.

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