Il Lecce e il problema gol, bomber Coda da solo non basta

Il Lecce e il problema gol, bomber Coda da solo non basta
di Tonio DE GIORGI
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Mercoledì 15 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 09:54

Per chi ama le statistiche sente magari che il primo gol di Massimo Coda su azione sta arrivando. Nella passata stagione l’attaccante si sbloccò finalmente alla quarta giornata. Al Via del Mare contro la Cremonese completò la rimonta avviata da Dermaku per il 2-2 finale. La rete contro i grigiorossi fu la stura ad una stagione che avrebbe portato il bomber giallorosso a realizzare 22 gol in campionato e a vincere, per la prima volta, il titolo di capocannoniere del torneo di Serie B. Ma l’attaccante giallorosso, 33 anni a novembre, in questo avvio di stagione si è già sbloccato, sia pure dal dischetto, firmando il momentaneo vantaggio contro il Como. Proprio nella porta in cui, alcuni mesi fa, si chiusero le speranze di accedere alla finale play off e di centrare l’immediato ritorno in Serie A.

Coda tre partite un gol, per ora

La preoccupazione della tifoseria, ampliata dalla cassa di risonanza social, non è tanto perché Coda sta segnando con il contagocce, quanto per il fatto che la formazione di Baroni ha all’attivo solo il gol dell’Hispanico, come lo ribattezzarono i sostenitori del Benevento. Sempre per fare un confronto con la passata stagione, non è che il Lecce di Corini avesse vendemmiato un anno fa di questi tempi: tre partite e due gol, quelli realizzati nel successo di Ascoli dove Coda, tra l’altro, dettò il raddoppio di Henderson. Ecco: tanto per non dimenticare che quando Coda è, ancora, in modalità economy, sa rendersi comunque utile. E anche a Benevento ha spolverato le sue risorse di uomo assist illuminando la via del gol a Di Mariano, ma la conclusione dell’ex Venezia è stata centrale. Pertanto, rispetto a un anno fa Coda ha scritto già il proprio nome nella classifica marcatori. Tuttavia a destare qualche preoccupazione è la scarsa vena realizzativa della squadra leccese. Perché le basi per aprire e battere le difese avversarie ci sono. A Benevento diverse occasioni e tiri nello specchio, ma zero gol. E ci si è messa pure la sfortuna, che ha voltato le spalle al Lecce quando sul tiro di Strefezza il pallone è finito contro il palo.

E poi la bravura del portiere avversario. Insomma, se da un lato i dati dicono che il Lecce crea, dall’altro si evidenzia anche una certa mancanza di cinismo sotto porta. Aspetto da migliorare in fretta perché senza gol i punti pesanti non arrivano. Il tecnico Baroni sta lavorando per consentire alla squadra di essere maggiormente presente in area avversaria e soprattutto di permettere a Coda di trovarsi in questa condizione, naturale, per un attaccante.

Il cambio di modulo, il 4-3-3 e i nuovi interpreti

Non bisogna dimenticare che il Lecce ha cambiato modulo e dal 4-3-1-2 è passato al 4-3-3 con interpreti diversi, che tra l’altro si sono inseriti da pochissimo, Strefezza e Di Mariano, i quali hanno bisogno del tempo necessario per assorbire le nuove idee di Baroni ed entrare in perfetta sintonia con i nuovi compagni di squadra. Tutta la fase conclusiva deve migliorare cercando quelle giocate “interne” e allo stesso quella ampiezza che renderanno più soffice l’azione d’attacco che oggi sembra ancora ruvida e basata soprattutto su iniziative personali. Coda, nel 4-3-1-2, poteva contare su giocatori come Mancosu e Henderson e, soprattutto su un compagno di reparto che riempiva ancora di più l’area avversaria. Prima Stepinski, poi spesso Rodriguez; dopo, pure Pettinari, colui che si è rivelata la spalla ideale di Coda salvo poi svanire di colpo nel finale di stagione. Oggi la principale alternativa a Coda è Rodriguez e sembra poter essere anche un partner da affiancare qualora le esigenze lo rendessero necessario. Il mercato, però, ha tracciato una strada precisa, il 4-3-3. Il campionato, però, può suggerire a volte una svolta per poter accorciare la completa maturazione di questa squadra o renderla meno codificata di quanto appare oggi.

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