E sul viale d’autunno ecco Ascoli, Perugia, Brescia. Una dopo l’altra. Un trittico speciale per il Lecce che riparte dopo la lunga sosta, per riprendere il passo che lo ha riportato sin lassù, in terza posizione, nella sfera dei sogni. Serse Cosmi, “l’uomo del fiume” che a Lecce ha vinto, come gli piace ricordare, «il campionato del tifo», e che ha allenato tutti e tre i prossimi avversari dei giallorossi non ha dubbi: «È un trittico molto impegnativo dal quale la squadra salentina, che ha avuto già il merito di superare le difficoltà che propone la serie B nella fase iniziale, quando ancora si fa fatica trovare la propria identità e a capire l’avversario, può trarre indicazioni assai significative. Ora ha preso consapevolezza dei propri mezzi con ben quattro vittorie consecutive. Sa anche che la serie B è sempre capace di rovesciare un intero campionato nella fase finale». Tre avversari che non nascondono le proprie ambizioni. Il più difficile? «Io guardo sempre alla squadra da incontrare per prima. L’Ascoli sa stare molto bene in campo, gioca in casa, dove ha vinto solamente nella giornata iniziale ed ha una maledetta voglia di riassaporare la vittoria davanti ai propri fantastici tifosi. Quella ascolana è una squadra molto difficile, che fa del pragmatismo la propria risorsa, un aspetto in comune, questo, con il Lecce di Baroni, sul fronte ascolano c’è Sottil, un altro molto bravo, anche se io sono convinto che le partite le fanno soprattutto i calciatori».
Serse domani sarà quasi certamente ad Ascoli
«Non mi perdo una partita in televisione, ma il calcio va visto e vissuto sul campo». Ascoli è stata casa sua nel 2017-2018. Un commiato sul filo della commozione, con un messaggio al momento della separazione: «Dirsi addio non ha importanza. E’ il tempo passato insieme che davvero conta. Grazie Ascoli. Ho dato tutto, un abbraccio!». Ricorda: «Arrivai a dicembre con la squadra ultima in classifica, riuscimmo a salvarci ai play out. Anche a Lecce ero arrivato a dicembre nel 2011 con la squadra ultima in classifica. Infilammo una media che ci avrebbe salvati, con un girone di ritorno incredibile, pagammo le due sconfitte con Fiorentina e Chievo. Ma il pubblico favoloso di Lecce seppe andare oltre il risultato. Apprezzò la musica con la quale eravamo stati in campo.
Ascoli-Lecce incrocio del cuore
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