Verso Ascoli-Lecce. Serse Cosmi, il doppio ex: «La vittoria sull’Alessandria una svolta psicologica per i salentini»

Verso Ascoli-Lecce. Serse Cosmi, il doppio ex: «La vittoria sull’Alessandria una svolta psicologica per i salentini»
di Antonio IMPERIALE
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Venerdì 15 Ottobre 2021, 05:00

E sul viale d’autunno ecco Ascoli, Perugia, Brescia. Una dopo l’altra. Un trittico speciale per il Lecce che riparte dopo la lunga sosta, per riprendere il passo che lo ha riportato sin lassù, in terza posizione, nella sfera dei sogni. Serse Cosmi, “l’uomo del fiume” che a Lecce ha vinto, come gli piace ricordare, «il campionato del tifo», e che ha allenato tutti e tre i prossimi avversari dei giallorossi non ha dubbi: «È un trittico molto impegnativo dal quale la squadra salentina, che ha avuto già il merito di superare le difficoltà che propone la serie B nella fase iniziale, quando ancora si fa fatica trovare la propria identità e a capire l’avversario, può trarre indicazioni assai significative. Ora ha preso consapevolezza dei propri mezzi con ben quattro vittorie consecutive. Sa anche che la serie B è sempre capace di rovesciare un intero campionato nella fase finale». Tre avversari che non nascondono le proprie ambizioni. Il più difficile? «Io guardo sempre alla squadra da incontrare per prima. L’Ascoli sa stare molto bene in campo, gioca in casa, dove ha vinto solamente nella giornata iniziale ed ha una maledetta voglia di riassaporare la vittoria davanti ai propri fantastici tifosi. Quella ascolana è una squadra molto difficile, che fa del pragmatismo la propria risorsa, un aspetto in comune, questo, con il Lecce di Baroni, sul fronte ascolano c’è Sottil, un altro molto bravo, anche se io sono convinto che le partite le fanno soprattutto i calciatori».

Serse domani sarà quasi certamente ad Ascoli

«Non mi perdo una partita in televisione, ma il calcio va visto e vissuto sul campo». Ascoli è stata casa sua nel 2017-2018. Un commiato sul filo della commozione, con un messaggio al momento della separazione: «Dirsi addio non ha importanza. E’ il tempo passato insieme che davvero conta. Grazie Ascoli. Ho dato tutto, un abbraccio!». Ricorda: «Arrivai a dicembre con la squadra ultima in classifica, riuscimmo a salvarci ai play out. Anche a Lecce ero arrivato a dicembre nel 2011 con la squadra ultima in classifica. Infilammo una media che ci avrebbe salvati, con un girone di ritorno incredibile, pagammo le due sconfitte con Fiorentina e Chievo. Ma il pubblico favoloso di Lecce seppe andare oltre il risultato. Apprezzò la musica con la quale eravamo stati in campo.

E vinsi la classifica dei tifosi che non dimenticherò mai, come non dimenticherò mai Lecce per la città, per la sua mentalità».

Ascoli-Lecce incrocio del cuore

«Lecce contro il Monza, una partita ed una squadra da incorniciare. A Lecce tutto è cambiato dopo i riflessi della vittoria in zona recupero contro l’Alessandria, fortemente voluta da tecnico e giocatori. E’ stata la svolta a livello psicologico. Ed ho ancora negli occhi la fuga perentoria di Lucioni contro il Monza. Il ruolo di leader è stato sempre nell’indole del giocatore, un ruolo confermato sul campo. Quella fuga così determinata è stato un segnale importante non solo per lui, ma per tutta la squadra, quasi un atto provocatorio. Baroni ha giocatori che stanno dimostrando grande capacità di adattarsi, e che fanno la differenza. Penso a Coda, la sicurezza di sempre, a Di Mariano, per i suoi assist, per la gestione della sua corsia, per i gol che segna, penso a Strefezza sull’altra fascia, penso a Gargiulo, a Barreca, che ha trovato il posto giusto per tornare ad esprimersi ai grandi livelli che qualche anno fa sembrava potesse toccare. Per vincere un campionato ci vogliono grandi equilibri. Il Lecce magari ha qualcosa in più, ma è attrezzata molto bene anche l’Ascoli, sono due squadre che hanno segnato lo stesso numero di gol, anche se in casa i marchigiani ne hanno realizzati solo tre». Il Lecce correva a mille, prima della pausa. Ripartirà con lo stesso passo? Quale delle due squadre può aver tratto maggiori vantaggi dalla sosta? «Di solito le soste fanno bene a chi era in difficoltà. Ma chi non ha problemi strutturali, chi è forte, non ne risente. Dove può decidersi la partita? Magari possono incidere molto i duelli individuali fra giocatori di valore». Uno sguardo al campionato. «Il Pisa merita la prima posizione in classifica, e non sarà una meteora. Monza e Parma verranno fuori, c’è il Brescia, c’è il Benevento ora in leggero ritardo, la Cremonese proverà a reggere, mentre il Crotone paga la rivoluzione totale, questo è un campionato infinito, quello che è successo l’anno scorso al Lecce è molto significativo. Vince chi regge sino alla fine».

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