Sei calciatori del Lecce sommano 507 minuti giocati in 15 giornate. Ecco chi sono

Sei calciatori del Lecce sommano 507 minuti giocati in 15 giornate. Ecco chi sono
di Michele TOSSANI
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 23 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:55

Le dichiarazioni del responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino, durante la conferenza stampa che ha tracciato un primo bilancio stagionale, hanno dato un’idea rispetto a come dovrebbe svilupparsi il mercato di gennaio del Lecce. Con la squadra che sta viaggiando oltre le più rosee aspettative, Corvino ha sottolineato l’intenzione della società di non fare stravolgimenti nella rosa a disposizione del tecnico Marco Baroni, limitandosi semmai a piccoli aggiustamenti. Insomma, a meno che non dovessero arrivare delle precise richieste da parte dei singoli, nessuno dei componenti attuali della rosa è in partenza. Eppure, in questa prima, brillante parte di Serie A degli uomini di Baroni, c’è un gruppetto di giocatori che è stato evidentemente sottoutilizzato. Si tratta dei vari Tuia, Dermaku e Cetin in difesa; di Helgason a centrocampo (al quale va aggiunto Bjorkengren, attualmente fuori lista); di Listowski e Pablo Rodriguez in attacco. In questo senso, i numeri parlano chiaro. Infatti, a fronte di un totale di 1350 minuti complessivamente giocati fino ad oggi (Falcone e Baschirotto i sempre presenti) i sei elementi sopra citati hanno racimolato un totale di 507 minuti così distribuiti: 180 per Tuia, 148 Helgason, 75 Listkowski, 50 Pablo Rodriguez, 33 Dermaku, 21 Cetin. La storia del loro scarso impiego ha ovviamente ragioni diverse in funzione della posizione occupata in campo e delle caratteristiche dei calciatori in questione.

Il minutaggio

Per quanto riguarda i difensori, tutti e tre hanno avuto dei problemi fisici e si sono dovuti confrontare con l’esplosione di Baschirotto come centrale difensivo. Quando poi sono tornati in condizione Pongracic e Umtiti, altri due elementi di qualità, gli spazi per Tuia, Dermaku e Cetin si sono ulteriormente ridotti e tali dovrebbero rimanere in caso di loro permanenza, indipendentemente da un miglioramento della loro forma fisica. A limitare il minutaggio di Helgason ha invece contribuito l’equilibrio tattico che la formazione giallorossa ha trovato quando Baroni ha inserito Blin al fianco di Hjulmand. Con il terzo posto del centrocampo a tre del Lecce appannaggio di Gonzalez, ecco che le opportunità per Helgason si sono ulteriormente ridotte. Venendo a Listkowski (5 presenze accumulate), il polacco paga anche una evoluzione tecnica non ancora compiuta. Su di lui infatti c’è ancora dubbio in merito a quali funzioni possa svolgere al meglio nel 4-3-3 leccese. Se, cioè, debba essere considerato una mezzala o un esterno d’attacco. Non si discutono le sue enormi qualità. Pablo Rodriguez è ad oggi il classico eterno incompiuto. In Serie B ha dimostrato a più riprese di avere colpi fuori categoria. Nella massima serie invece, quando schierato (4 presenze), non si è ripetuto, risultando spesso confusionario e fuori dal contesto tattico. Tutto questo anche a causa del fatto che lo spagnolo si sente una seconda punta (posizione non prevista nello scacchiere tattico salentino) e non ha mostrato tanta volontà di adattarsi alla posizione di attaccante laterale. 

Le strategie future

Come si muoverà il Lecce in questo contesto? «A gennaio il Lecce non si priverà dei big - ha detto lunedì Corvino -. Noi teniamo conto anche di chi è protagonista dietro le quinte e mi riferisco ad esempio a Tuia. Noi non vogliamo cedere nessuno. Poi, se qualcuno viene a chiedere di andare via valutiamo la situazione e decidiamo il da farsi». Nel caso in cui il direttore riuscisse a piazzarne qualcuno, sarà poi necessario provvedere a sostituirlo adeguatamente sul piano numerico e tecnico, sia per non ridurre troppo il numero degli effettivi a disposizione di Baroni sia per garantire all’allenatore giocatori più utili alla causa giallorossa. Qualora invece non si dovesse procedere a cessioni (come fatto traspare dalle dichiarazioni del direttore tecnico), sarà compito del tecnico del Lecce riuscire a tenerli tutti sulla corda. Perché in un campionato lungo e difficile come questo, anche pochi minuti in campo potrebbero fare la differenza fra la salvezza e la retrocessione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA