Lecce, Corvino suona la carica: "Il nostro un ottimo campionato. Ancora uno sforzo e sarà serie A"

Lecce, Corvino suona la carica: "Il nostro un ottimo campionato. Ancora uno sforzo e sarà serie A"
di Francesco BUJA
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Sabato 15 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:26

LECCE - In attesa della semifinale di andata dei playoff si è levata la voce di Pantaleo Corvino, responsabile dell’area tecnica del Lecce. L'artefice del gruppo di calciatori messo nelle mani di mister Corini, ha inzuccherato di ottimismo la squadra giallorossa, che lunedì affronterà il Venezia, e tracciato, a prescindere quindi dall’esito degli spareggi per la promozione in serie A, il bilancio della stagione del club salentino. Il quale, ha ricordato il dirigente, intendeva sviluppare un programma di crescita, ma poi è andato oltre, fino al quarto posto in classifica. «Questo è un Lecce che come società è cresciuto tantissimo, giorno dopo giorno; è un Lecce solido ed organizzato - ha sottolineato il direttore dell’area tecnica giallorossa -. Peccato perché abbiamo fatto “trenta” e non “trentuno”. Abbiamo fatto tanto per compierlo, questo miracolo, cercando anche di anticipare i tempi». Un obiettivo, ha evidenziato lo scopritore di talenti, perseguito lanciando tanti giovani, come Hjulmand, Gallo e Rodriguez, «che ha realizzato, in circa settecento minuti, sei gol, con una media di un gol ogni centoventi minuti». 

La A diretta sfumata

E ancora: «Coda, con le sue ventidue marcature, si è meritato il titolo di capocannoniere; insieme a Stepinski ha realizzato trentuno gol. E loro formano, alla pari di quella dell’Empoli, la coppia più prolifica della serie B. La squadra, con le sue 68 reti, insieme all’Empoli è stata la squadra più prolifica del campionato. Un altro dato rilevante, che ha come merito questa squadra, è il suo rendimento esterno». Il Lecce è infatti primo nella speciale classifica delle partite in trasferta. Diverso l’andamento al “Via del Mare”. Corvino però è fiducioso: «Sono convinto che, anche se mancano pochi giorni, a questo punto sia i ragazzi che l’allenatore sapranno trovare le soluzioni migliori per essere competitivi anche nelle gare interne», quindi «l’equilibrio per mantenere la stessa identità dimostrata fuori casa». I giallorossi, ha raccontato il dirigente, non risparmiano l’impegno: «I ragazzi stanno vivendo la situazione con senso di responsabilità, sanno che non possono non dare tutto». Corvino sembra metterci la mano sul fuoco: «Possiamo rimproverarli se hanno sbagliato un gol, se hanno preso un gol in più, però non possiamo rimproverarli per l’alto senso di responsabilità, che li ha accompagnati durante l’anno, e che stanno dimostrando anche in questo finale con continui ritiri».

La corsa playoff 

E per conservare la concentrazione sulle prossime sfide il gruppo si riunisce a cena, famiglie comprese, come qualche giorno fa, «perché serve a volte anche questo: a volte valgono questi momenti più di un allenamento». Spirito di squadra, concentrazione e correzione degli errori che cari sono costati soprattutto nelle ultime contese. E si cerca di gestire qualche difficoltà dettata dall’affaticamento per taluno e di valutare misure di precauzione per la condizione fisica di talaltro. La sequenza serrata di partite prevista anche per gli spareggi non giova al riposo dei calciatori tra una sfida e l’altra. «Alle semifinali si arriva giocando sempre, ogni tre giorni, quindi si alterano tutti quelli che sono i valori di una squadra», ha sottolineato Corvino. Ergo, in situazioni nuove, «devi navigare a vista». E il Lecce veleggerà nel mare infido dei playoff puntando soprattutto sulla forza del suo decantato fronte d’assalto. Il pacchetto arretrato infatti si è macchiato di colpe madornali. E infatti l’intenditore di calcio ha riconosciuto: «Avere un gioco offensivo è merito anche del tecnico, è una qualità che questa squadra ha evidenziato. Però io sono sempre per il giusto equilibrio. E quindi l’equilibrio è fare gol ma anche cercare di non prenderli». E magari, spera Corvino, visto che per i playoff si scomoda l’arbitro di video-assistenza, sia compensato qualche torto arbitrale: «Se avessimo avuto il Var avremmo avuto undici punti in più».

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