Blin: "Mi ispiro a Kantè e sogno di vincere con la maglia del Lecce"

Alexis Blin
Alexis Blin
di Francesco BUJA
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Martedì 13 Luglio 2021, 05:00

Fiori d’arancio e petali giallorossi per il mediano Alexis Blin ingaggiato a titolo definitivo dal Lecce. Fresco di matrimonio, avendo sposato, il 7 giugno, la bellissima Jessica in un’abbazia a nord di Parigi, il ventiquattrenne transalpino proveniente dall’Amiens è stato presentato ieri mattina dal club salentino in conferenza stampa allo stadio “Via del Mare”. Occhi che paiono riflettere il mare del Nord, ma cordiali, su un metro e ottantaquattro centimetri di gentile stazza, il giovanotto non parla ancora italiano, e si è scusato per il suo inglese. Ha giocato quattro campionati nel Tolosa, collezionando ottantadue presenze e segnando un gol. Nel 2018 si è trasferito all’Amiens, di cui durante l’ultima stagione è diventato capitano. In campionato, indossando la maglia della squadra piccarda ha disputato 87 partite, trentasei delle quali in Ligue 2, e realizzato due reti. Altrettante ne ha siglate in Coppa di Francia.

Il ruolo del francese

Blin è un “tuttocampista”, per dirla col direttore dell’area tecnica giallorossa Pantaleo Corvino. Tali e quali si vogliono gli altri due elementi della mediana che correrà agli ordini di mister Baroni nel prossimo campionato cadetto. Ma Blin è vocato all’azione difensiva. Il sessanta per cento della sua natura, ha spiegato Corvino, è quella del mediano “box to box”. Cioè il giovanotto francese recupera palloni in prossimità della propria area di rigore e innesca l’azione offensiva, quindi la conduce fino alla trequarti avversaria. Per il resto della sua indole calcistica, Blin, secondo Corvino, è un mediano centrale. Il dirigente giallorosso cercava quel tipo di giocatore e quel giocatore desiderava cambiare aria. Scelta facile, dunque, il trasferimento a Lecce. «Volevo una nuova esperienza - ha spiegato il centrocampista -, chiudere quella in Francia e iniziare un nuovo percorso. L’unica cosa che posso dire è che metterò tutto l’impegno possibile in questa nuova avventura e cercherò di fare il massimo per essere un buon compagno di squadra e un ottimo elemento per il mister». Se si può sorvolare sulle prevedibili dichiarazioni di intenti, non è trascurabile invece il motivo per cui, al di là dello spirito patriottico, il modello che Blin prova a emulare è N’Golo Kantè, centrocampista del Chelsea, campione del mondo tre anni fa: «Essendo francese mi ispiro a Kantè, un giocatore molto semplice ma efficace, soprattutto di molta corsa e che aiuta molto i suoi compagni di squadra».

Dunque: «Farò del mio meglio per imitare il mio connazionale del Chelsea, cercando di aiutare i miei compagni nel campo sia per quanto riguarda il livello di corsa che di gioco».

La mission

Insomma, Blin farà correre i compagni? Così pare. Invece il gol non è nelle sue corde. Non si chiede questo a un mediano difensivo, ma Blin sa che oltre alla mole, alla tecnica e alla volontà, per farsi valere fra le pedate del Belpaese dovrà esaltare un’altra dote: «Penso che il campionato italiano sia molto più difficile rispetto a quello francese, perché c’è molta più tattica, soprattutto c’è un modo di giocare che predilige più l’intelligenza calcistica che il gioco di per sé. Questo mi affascina molto, perché penso di essere un giocatore con queste caratteristiche, quindi cercherò di sforzarmi a diventare un giocatore intelligente». Null’altro all’orizzonte di Alexis Blin. Il quale ha vestito quelle delle Nazionali giovanili. Ma soltanto pochi minuti nella squadra under 21. Il Lecce potrebbe rilanciarlo nel giro dei “Les Bleus”? «No, per ora non ci penso, perché sono focalizzato sul Lecce, sul fare del mio meglio qui».

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