Hjulmand: "Il ruolo per me non è un problema. Posso fare pure il terzino"

Morten Hjulmand
Morten Hjulmand
di Tonio DE GIORGI
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Venerdì 27 Agosto 2021, 05:00

«Ho parlato con l’allenatore circa la mia posizione ma non c’è nessun problema: sento di poter giocare sia come playmaker che come box to box. Per me il ruolo non conta, se il mister me lo chiede faccio pure il terzino». Morten Hjulmand, 22 anni, dimostra grande personalità anche davanti ai taccuini dei giornalisti. Sin dal suo arrivo nel Salento, a gennaio di quest’anno, ha sempre dimostrato una grande disponibilità al sacrificio. Nella passata stagione l’Under 21 della Danimarca ha “rubato” il posto al greco Tachtsidis in cabina di regia mentre con l’avvento di Baroni è chiamato a misurarsi in una posizione più defilata del centrocampo con compiti differenti. «Della passata stagione, onestamente, mi sono già dimenticato - sottolinea -, per me conta il presente e migliorare giorno dopo giorno, trovare spazio nella formazione iniziale ed essere sempre al meglio. Mister Baroni mi ha fatto una buona impressione, ci sono nuove idee, stiamo lavorando molto sulla tattica e sono sicuro che miglioreremo gara dopo gara». In un posto o nell’altro Hjulmand c’è. In posizione centrale si muove Blin, lui sì, tra gli ultimi arrivati e alle prese con un calcio nuovo, spesso ruvido, ma di sostanza. L’allenatore giallorosso sta cercando un nuovo assetto con questi uomini e in una delle recenti interviste ha detto di credere molto in Hjulmand in quella posizione.

Serve tempo

Detto ciò, tutti i problemi della squadra non dipenderanno da queste scelte, ma lo stesso Baroni sa benissimo quanto il campionato cadetto possa mettere a dura prova squadre rinnovate come la sua. Il rodaggio passa soprattutto attraverso partite ufficiali e insidiose come quella di Cremona e nell’undici di partenza che domenica sera è sceso in campo allo Zini c’erano cinque giocatori nuovi, due dei quali arrivati da pochi giorni: Giandrey e Strefezza. A Hjulmand è bastato davvero poco per abituarsi e inserirsi negli schemi dell’allenatore, agevolato pure da una squadra già rodata. Probabilmente comprenderà meglio i nuovi compagni e li aiuterà a inserirsi in fretta. «Mi hanno sorpreso molto, sono dei top sia a livello calcistico che fuori. Normale che ci vorrà del tempo per abituarsi. Devono affrontare anche i problemi della lingua ma vedo molta qualità. Il nostro compito sarà farli sentire a proprio agio e cercare di renderli partecipi al massimo prima possibile». La squadra ad inizio settimana ha rivisto le fasi che hanno consentito alla Cremonese di mettere in ginocchio il Lecce in quattordici minuti. «Abbiamo analizzato i video: è stato tutto troppo facile per loro - osserva -, non ci resta che migliorare per non commettere più questi errori.

Domenica ci aspetta una partita molto difficile, ma la serie B è cosi. Non ci faremo trovare impreparati». Anche in fase di proposizione i rifornimenti per i compagni di attacco e le situazioni in cui il Lecce può essere pericoloso si sono fatte attendere. Adesso i tifosi si aspettano il pronto riscatto e saranno allo stadio, dopo diciassette mesi. «Finalmente, penso che sarà fantastico giocare con il pubblico sugli spalti – aggiunge -, ci darà la carica e vogliamo regalare loro la vittoria, stiamo lavorando per questo». E lui sta lavorando anche per la nazionale maggiore danese affinché il sogno diventi realtà. «È il mio sogno giocare con la nazionale maggiore danese - conclude -, devo lavorare ancora molto, ma devo crederci. Se non ci credessi non lavorerei così ogni giorno».

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