Palasport e limitazioni per il pubblico, l’Happy Casa Brindisi alza la voce

Palasport e limitazioni per il pubblico, l’Happy Casa Brindisi alza la voce
di Antonio RODI
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Mercoledì 28 Luglio 2021, 05:00

Il tema caldo in queste ore riguarda la riapertura parziale gli impianti al pubblico limitando la presenza al 25% della capienza. Si tratta di una decisione che viene fortemente contestata dai club del massimo campionato italiano di basket. Quegli stessi club che hanno già espresso la loro piena e totale insoddisfazione. «È il momento di essere compatti» dice a riguardo Tullio Marino, General Manager della Happy Casa Brindisi. «Le percentuali di ripartenza», prosegue,«ricalcano quelle di chiusura della stagione scorsa ma con una nazione adesso in gran parte vaccinata e/o comunque dotata di green pass». La posizione del club pugliese è quanto mai chiara e inequivocabile. Un’altra stagione senza pubblico o con limitazioni non può che mettere in ulteriore grave difficoltà le società, le quali senza introiti ai botteghini saranno costrette (per l’ennesima volta) a fare i salti mortali per continuare a restare a galla. Già pesano sui conti della società (e non solo quella brindisina) i mancati incassi della passata stagione, ai quali bisognerà aggiungere quelli di quest’anno se non cambiano le disposizioni. Uno stato di cose che rischia veramente di essere funesto.

Situazione insostenibile

«È inaccettabile, cosi non si può né programmare né ripartire serve un cambio di passo rapido. Con le altre società c’è unità di vedute sulla questione. I presidenti di Lega e Federazione sono già intervenuti in maniera forte e continueranno a farlo. Non è solo una questione economica ma anche sociale, lo sport è della gente e delle famiglie, che si studi una soluzione per riaprire in sicurezza». Il calcio al 50%? «La distinzione tra sport all’aperto e quelli al chiuso è abbastanza particolare dato che uno stadio aperto per metà comporta flussi di spostamento di decine di migliaia di persone.

Il nostro palazzetto anche con il pienone raccoglierebbe sole 3500 persone e flussi di spostamento molto limitati. Qualcosa deve cambiare, in meglio per tutti gli sport». C’è poi la questione della campagna abbonamenti. Che sulle sponde dell’adriatico è partita lo scorso 6 luglio con la fase di prelazione (chiusasi il 19 luglio) riservata ai vecchi abbonati, per poi subire uno stop per quel che concerne la vendita libera delle tessere. «Abbiamo deciso di sospendere la campagna abbonamenti al termine di una prelazione che ha raccolto circa 1000 rinnovi (1023 per l’esattezza, circa il 27% della capienza). Attendiamo nuove buone dal Governo per riaprire con ulteriori disponibilità intanto vogliamo tutelare coloro che ci hanno già dato fiducia nonostante le regole non fossero ancora chiare».

Capitolo squadra

In gran parte definita, manca solo l’ultimo tassello del mosaico, ovvero la guardia tiratrice che prenderà il posto che lo scorso anno è stato di D’Angelo Harrison e nelle precedenti due annate di Adrian Banks. "Siamo quasi al completo, non abbiamo nessuna fretta. Siamo alla finestra per la migliore scelta possibile nel ruolo della guardia titolare"

Cus Jonico Taranto

Anche il CJ Basket Taranto (serie B) si allinea al pensiero della Fip, della Serie A e della Lega Nazionale Pallacanestro sottoscrivendo le parole del presidente Lnp, Pietro Basciano, in seguito alla decisione da parte del governo centrale, con la stagione sportiva 2021/22 alle porte, di consentire, la riapertura al pubblico dei palazzetti al chiuso solo del 25% della capienza. «Un grosso colpo per i nostri bilanci», il commento dei vertici societari del CJ Basket Taranto.

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