Gabriel: prima la salvezza con il Lecce e poi tanto mare del Salento

Gabriel Vasconcelos
Gabriel Vasconcelos
di Lino DE LORENZIS
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Giovedì 9 Aprile 2020, 10:52
LECCE Con il passare dei giorni, pian piano la signora Gabriel sta sottraendo un po’ di popolarità al marito calciatore di serie A. Ana, è questo il nome della dolce metà del portiere del Lecce, oltre ad essere la donna di casa, in questo lungo periodo di quarantena ha assunto, tra le mura domestiche, anche il ruolo di preparatore del portiere-marito. È lo stesso Gabriel a pubblicare quotidianamente sui social i video delle sedute di allenamento.
«Senza di lei non saprei come avrei fatto - ha detto ieri pomeriggio l’estremo difensore giallorosso nel corso del live sulla pagina Instagram del Lecce -. Confesso che sui social pubblico solo le parti migliori degli allenamenti. Devo riconoscere però a mia moglie una buona tecnica calcistica: il suo destro un po’ di ha sorpreso... A calcio ha giocato solo qualche volta per divertimento, la sua passione sportiva resta sempre il tennis. Molto spesso nel periodo estivo giochiamo in doppio e ci è capitato pure di vincere qualche coppa».
Gli allenamenti fanno parte della giornata-tipo della famiglia Gabriel in questo periodo difficile per tutti. «Mister Sassanelli mi dice di insistere e di non mollare. I miei ritmi comunque non sono cambiati in queste ultime settimane. Diciamo che al massimo alle 8 del mattino sono già sveglio, faccio colazione con mia moglie dopodiché dedico un po’ di tempo alla lettura. A me a me piace molto leggere, in particolare la Bibbia. Più tardi mi dedico agli allenamenti: fortunatamente vivo in una villa, quindi ho ampi spazi a disposizione per allenarmi. Poi c’è il pranzo. Nel pomeriggio invece oltre a leggere seguo un corso d’inglese mentre mia moglie, impiegata presso un’azienda brasiliana, lavora in smart working». Arriviamo alla sera. «È dedicata alla cena. Le nostre serate si chiudono con tanta musica, consiglio il samba. A me piace moltissimo».
Si fa di tutto per cercare di non pensare ai divieti imposti dal Governo per contenere il virus. «È una situazione non facile per ogni cittadino - continua Gabriel -. Ciò che mi rende nervoso è l’incertezza, il fatto di non sapere quando la vita tornerà normale, non solo per il calcio ma per tutte le persone del mondo. Io cerco di riempire la mia mente e le mie giornate con cose positive per far passare più in fretta possibile questo brutto periodo». Nella stessa situazione si trovano anche i suoi parenti in Brasile. «Ci sentiamo tutti i giorni grazie alla tecnologia. Anche nel mio Paese la situazione non è affatto bella, lì il virus è arrivato dopo rispetto all’Italia. Anche in Brasile sono tutti chiusi in casa e sperano che la situazione non peggiori».
A farlo sorridere, ieri pomeriggio, sono state anche le tante domande pervenute dai tifosi giallorossi. Una in particolare l’ha risollevato. «La parata più difficile del campionato? Quella su Dybala, contro la Juventus, nel primo tempo. Lui ha calciato a botta sicura, io ho intercettato il pallone con la punta delle dita». Lecce e il mare del Salento hanno conquistato la famiglia Gabriel. «Ci siamo innamorati di questi posti stupendi, delle persone che sono accoglienti: la gente mi ricorda quella della mia terra». Infine, un ringraziamento ai tifosi del Lecce. «Qui il tifo è molto caldo. Contro l’Atalanta abbiamo preso una bella batosta ma i tifosi hanno continuato a cantare fino alla fine. Straordinari». E la salvezza? «Possiamo arrivarci se, quando si tornerà a giocare, saremo bravi a dare sempre il massimo sia in allenamento che in partita. Come ci chiede di fare mister Liverani. Sogno la salvezza sul campo e poi tanto mare del Salento».
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