Helgason: "Sono pronto a conquistare il Lecce". Oggi a Folgaria il primo test della stagione

L'sialndese Helgason
L'sialndese Helgason
di Francesco BUJA
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Sabato 17 Luglio 2021, 05:00

Era già nell’anno scorso nel mirino di Pantaleo Corvino, direttore dell’area tecnica del Lecce, ma vestirà la maglia giallorossa per il prossimo campionato. Thorir Johann Helgason, centrocampista islandese che compirà ventuno anni in settembre, è stato presentato ieri mattina dal club salentino alla stampa nella consueta conferenza al “Via del Mare”. Un’altra torre, come il neogiallorosso Bjarnason, in virtù del suo metro e ottantasette centimetri da cui scrutare il campo da gioco. Proviene dall’Hafnarfjordur. Le pretese del club erano state talmente elevate, ha riferito Corvino narrando delle prime trattative, che l’affare è sfumato. Ma il dirigente giallorosso non ha mai perso di vista il ragazzone, quindi alla scadenza del contratto con il club islandese ha bussato di nuovo per portarlo in Italia. Il giovanotto, secondo lo scopritore di talenti, possiede rilevanti potenzialità. Helgason è stato ingaggiato a titolo definitivo.

"E' un calciatore box to box"

Altezza, dinamismo, caparbietà sono le doti che Corvino gli riconosce. «È un centrocampista con caratteristiche da ‘box to box’, qualità che il nostro allenatore predilige: avere “tuttocampisti” che sappiano svolgere le due fasi», ha riferito il dirigente. E ancora: «Può studiare anche da play». Cioè per diventare un mediano. Presentato come un centrocampista un po’ più offensivo che difensivo, pare che la dote migliore sia il tiro. Il colpo di testa, secondo Corvino, dev’essere migliorato. Caratteristiche secondo lo stesso centrocampista: «Un’ottima visione di gioco, so tenere bene la palla. Il mio punto debole forse è la mia altezza». A Lecce per crescere, come vuol fare il suo connazionale Bjarnason, e senza temere la fretta dei tifosi giallorossi di tornare nel calcio che conta: «Il mio obiettivo è principalmente diventare un giocatore importante.

Non sono spaventato di questa mia scelta». Dovrà lavorare molto, il motivo è lapalissiano: «Mi sono informato sul campionato italiano: è molto diverso da quello islandese», quindi «dovrò fare uno sforzo per abituarmi a questo campionato». Ma la fatica «è uno step necessario per diventare un grande calciatore e non vedo l’ora di giocare per il Lecce».

L'idolo Guðjohnsen

Bjarnason lo ha invogliato a giungere in Salento. E Guðjohnsen, icona della pedata islandese, è stato il suo allenatore sia nella squadra di club che nella Nazionale: «Credo che mi abbia finora aiutato molto nella mia crescita personale e soprattutto come calciatore». Helgason si ispira al connazionale Gylfi Sigurdsson, centrocampista dell’Everton. All’orizzonte ecco la sintonia con mister Baroni: «Il modulo di gioco che preferisco è il 4-3-3». Helgason è il quinto acquisto presentato dal Lecce. Tre di tali ingaggi riguardano stranieri. Corvino ha voluto ribadire che, non potendo il Lecce compiere grandi spese, missione del club giallorosso è crearsi un patrimonio tecnico ed economico. «Prendere italiani sarebbe la cosa più facile», ha osservato il dirigente, il quale ha fatto notare che «o hai le risorse economiche oppure devi lavorare per gli altri: prendere i giocatori solo in prestito». E lui non ci sta: «Sono figlio del Salento e non voglio che il mio territorio non lavori per gli altri». Non solo: «La mia visione dev’essere globale». E alle critiche di esterofilia ha risposto citando Bernardeschi, Castrovilli e Chiesa, azzurri appena divenuti campioni d’Europa: «Vengono da un settore giovanile dove ho lavorato io». Dunque Corvino girerà ancora per il mondo per scovare talenti per il Lecce. E presto, ha annunciato lo stesso, il club si doterà di una scuola calcio.

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