Calcio serie B, Di Gennaro: «Il Lecce ha equilibrio. Sa gestire la tensione»

Calcio serie B, Di Gennaro: «Il Lecce ha equilibrio. Sa gestire la tensione»
di Antonio IMPERIALE
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Venerdì 15 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:16

Chi vivrà la Pasquetta felice? Il calcio bizzarro, irriverente, manda in scena il lunedì dopo la Pasqua il primo degli ultimi quattro atti della volata verso la serie A, quella che porta all’approdo sicuro, al riparo del gioco d’azzardo dei play off, il cui ricordo brucia ancora maledettamente qui a Lecce. Coda e compagni ripartono con l’abito della lepre, lassù, davanti a tutti, con due punti di vantaggio da monetizzare sino al 6 di maggio, in uno sprint da brividi. «È davvero un finale sul filo dell’equilibrio per la promozione diretta, che si gioca sul piano fisico, sulla qualità dell’organico, sulla lucidità, la capacità di gestire le tensioni, sulla personalità da mettere in campo nell’ora delle decisioni che segnano il destino. Un finale esaltante per un campionato che ha entusiasmato, con squadre di valore, con un livello tecnico di notevole spessore, con ambizioni fondate. I giochi sono ancora aperti». Parole e musica di Antonio Di Gennaro, uno che nel calcio italiano ha lasciato segni profondi, lo scudetto col Verona, da capitano, la Mitropa col Bari, da capitano anche qui, la Nazionale che adesso segue da commentatore Rai. Guarda la classifica ed il calendario, Di Gennaro, e dal gioco del “tutto è possibile”, prova ad estrarre i favoriti.

La corsa alla serie A

E ti propone il Lecce, prima di tutti, e poi il Monza. «Il vantaggio del Lecce è importante - dice -. Il Lecce ha qualcosa in più, ha Massimo Coda. È partite e campionati. È il classico attaccante da serie B, lo ha ampiamente dimostrato. Lo dicono le cifre, con i 20 gol in questo torneo e i 101 nel campionato cadetto. L’uomo-chiave». Coda in serie A ? «Mi piacerebbe vederlo con il Lecce». Coda e non solo, ovviamente. «Perché la forza del Lecce è negli equilibri che Baroni ha garantito alla squadra, facendo della fase difensiva una delle chiavi vincenti. I campionati si vincono segnando i gol, ma soprattutto subendone pochi. La fiducia in se stesso, la voglia di vincere possono essere decisivi in questo difficile finale di stagione. Con contendenti di valore come il Monza che mi pare sia l’altra squadra ad avere un piccolo vantaggio, come il Benevento, grande organico, ottima gestione, su formazioni come la Cremonese che mi sembra abbia un po’ rallentato, così come il Pisa che ha pagato la mancata esplosione di Lucca, ragazzo comunque di notevole valore. Vedo un tantino indietro, con Pisa e Cremonese, anche il Brescia che dovrebbe comunque vincerle tutte. Il Brescia vive le problematiche di Cellino con gli allenatori. È tornato Corini che è bresciano e non deve sbagliare nulla». 

Lunedì a Reggio Calabria

Era la penultima giornata dello scorso campionato, quando un Lecce inopinatamente diventato perdente, impattò al Via del Mare con la Reggina, con una doppietta di Stepinski, il quale aveva segnato a metà gennaio a Reggio Calabria il gol della vittoria. «Quel finale di stagione nel corso del quale il Lecce dilapidò quattro punti di vantaggio deve solo servire da lezione. E questo è un altro Lecce». C’era Baroni sulla panchina calabrese. «Anche quest’anno il Lecce contro la Reggina ha bisogno della vittoria. Questo finale non consente pause. Serve solo vincere», ribadisce Di Gennaro. Vincere, lo sguardo al futuro. La notizia dell’arrivo in società dell’imprenditore neretino Barbetta vale un applauso per Di Gennaro. «In un momento nel quale ci si lamenta legittimamente per il poco spazio che in Italia si concede ai giovani con conseguenze per la Nazionale e che gli stranieri stiano prendendo in mano anche le società calcistiche trovo significativo ed incoraggiante in proiezione futura la scelta delle due maggiori società pugliesi di coinvolgere sempre di più l’imprenditoria del territorio. Un applauso perciò al Bari per il coinvolgimento di Casillo, un grandissimo imprenditore, ed al Lecce. Non conosco Barbetta direttamente, ma conosco bene il presidente Sticchi Damiani ed i suoi, la loro capacità di guardare alla realtà salentina nelle sue dimensioni».

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